domenica 22 novembre 2009

con gli operai in lotta

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DELL'ALCOA




SOSTEGNAMO LA LOTTA DEGLI OPERAI DELL'ALCOA
IN DIFESA DEL LORO POSTO DI LAVORO

sabato 7 novembre 2009

sostenere le lotte

Solidarietà ai lavoratori dell’Eutelia in lotta!

Da mesi i lavoratori dell’Eutelia, azienda informatica di proprietà del padrone Landi, sono in lotta contro i licenziamenti annunciati di 2000 lavoratori del gruppo. Questi lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese di luglio e sono ormai sul lastrico. Ma perché perdono il posto lavoro? Assistiamo all’ennesima chiusura a causa di una speculazione; il solito “gioco delle scatole cinesi” attraverso cui i padroni, ancor di più oggi, in una fase di crisi generale mondiale del capitalismo, intendono far pagare ai lavoratori e alle masse popolari la propria crisi economica finanziaria che si riflette in ogni aspetto delle relazioni sociali.

Ciò che sta avvenendo all’Eutelia quasi non fa più notizia perché sono centinaia le grandi e medie aziende e decine di migliaia le piccole aziende che chiudono, licenziano, mettono in cassa integrazione, compromettono il futuro di milioni di lavoratori e lavoratrici.

I lavoratori dell’Eutelia hanno imboccato la strada dell’occupazione dell’azienda per imporre la trattativa con la proprietà e con le istituzioni dormienti, ma soprattutto hanno scelto la strada di non cedere il passo alla speculazione in atto, alla rapina del proprio futuro che il padrone di turno - in questo caso Landi - e l’immancabile banca di turno - in questo caso il Monte dei paschi di Siena - sta commettendo contro i lavoratori e le loro famiglie.

Martedi 17 all’alba una squadraccia di mercenari di un'agenzia di picchiatori professionisti, guidata dal figlio del padrone, si introduce nei locali occupati scassinando, danneggiando porte, spacciandosi per poliziotti e cercando di intimidire e provocare i lavoratori presenti. Ma la pronta reazione dei lavoratori dell’Eutelia e l’immediato intervento centinaia di lavoratori e delegati sindacali hanno impedito il degenerare della situazione. Denunciamo il pesante di clima di repressione e il violento attacco che subiscono tutti quei lavoratori che si battono per i loro diritti e per la difesa del salario.

Ma quello dell’Eutelia è uno dei tanti esempi della crescente resistenza della classe operaia e dei lavoratori alla crisi devastante del capitalismo; si tratta di una strada obbligata, non si può rimanere a guardare mentre da un giorno all’altro migliaia di lavoratori vengono privati delle proprie fonti di sostentamento economico. Le stime “ufficiali” parlano di 650.000 posti di lavoro persi quest’anno, ma la “lista nera” è molto più lunga. L’unica strada che hanno i lavoratori è quello di non rimanere all’interno delle trattative ufficiali , tradizionali, ma di scendere sul terreno della lotta aperta contro il padrone, rendendo la questione un fatto di “ordine pubblico” attraverso l’unità dei lavoratori nella lotta, realizzando il coordinamento delle varie realtà in mobilitazione.

Ogni lotta. Se lasciata sola, è isolata e più debole contro la cordata delle banche e delle aziende sostenute e foraggiate economicamente dallo Stato. Quanti miliardi di euro sono affluiti alle banche per evitare la bancarotta? Nessuno lo sa. I lavoratori e le masse popolari di questa città si devono stringere intorno ai lavoratori dell’Eutelia come di altre situazioni di crisi e sviluppare un coordinamento di lotta e solidarietà contro la crisi al di là delle rispettive direzioni sindacali di appartenenza.

L’unità e l’estensione della resistenza fanno paura alla borghesia dominante e al governo! Questa è l’unica strada vincente! Difendere il salario e il posto di lavoro con ogni mezzo possibile!

Il movimento comunista non ha altra strada che quello di tornare ad essere il partito dei lavoratori e degli sfruttati, che indica e lavora concretamente per l’affermazione di una società socialista dei lavoratori per i lavoratori. E’ una strada lunga e difficile, ma necessaria poiché non esistono il capitalismo buono o temperato e quello aggressivo: esiste solo un modo di produzione e la sua classe di parassiti che ha il suo dio nel profitto.

Affinche la crisi non venga pagata sempre e soltanto dai lavoratori occorre costruire la società senza classi.e

Per chi volesscontribuire a sostegno delle famiglie dei lavoratori in situazione di maggiore criticità economica è attivo il conto corrente postale N. 000098822810 - Codice IBAN IT28 U076 0103 2000 0009 8822 810 - intestato a Giovanni Seccia e Gloria Salvatori.

per informazioni consultare il sito www.eulav.net

rivoluzione ottobre

7 NOVEMBRE 1917


VIVA LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE