lunedì 31 maggio 2010

Coordinamento dei Collettivi Comunisti

Coordinamento dei Collettivi Comunisti

Comunicato del 31.05.10



Sosteniamo la causa palestinese!

Condanniamo il massacro attuato dal governo sionista di Israele!



Questa notte il governo sionista di Israele ha attaccato militarmente le navi che da diversi paesi si dirigevano, con il loro carico di aiuti umanitari (medicinali, viveri, alimenti, ecc.) verso il porto di Gaza per dare aiuto alla popolazione palestinese sotto embargo.

Al momento si parla di una ventina di morti e una cinquantina di feriti, ma le cifre potrebbero aumentare.

È stata una vera e propria aggressione di tipo nazi-fascista non solo contro il popolo palestinese, ma contro tutta la comunità mondiale; i spregio degli accordi internazionali, in violazione dei più elementari diritti umani: una vera e propria dichiarazione di guerra non solo contro i popoli che in diversi paesi difendono il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato e a vivere in pace, ma anche contro i popoli di tutto il mondo che ripudiano la guerra. Un’aggressione anche contro il popolo di Israele stesso.

I governi di diversi paesi hanno rilasciato dichiarazioni di condanna e richieste di chiarimenti. Alcuni di questi si limitano a chiedere che sulla vicenda “sia fatta più luce”: più dei colpi esplosi dall’esercito fascista del governo israeliano?!

L’attacco del governo sionista di Israele va condannato senza se e senza ma. Esso è la dimostrazione, l’ennesima dimostrazione, che questo governo persegue una politica di sterminio contro un popolo che da decenni difende il proprio diritto di esistere e di vivere in pace. Una politica di sterminio vergognosamente, vigliaccamente appoggiata dai principali governi imperialisti di mezzo mondo e coraggiosamente combattuta dai popoli, dalle organizzazioni, dai partiti progressisti, democratici, pacifisti, rivoluzionari in ogni angolo del mondo.

Difendere il governo di Israele vuol dire schierarsi a favore dello sterminio di massa che esso attua da decenni contro il popolo palestinese e contro i popoli che dai paesi vicino sostengono la causa palestinese. Oggi, difendere il governo sionista di Israele vuol dire ancor più difendere la sua brutale aggressione militare contro i popoli i cui rappresentanti si sono imbarcati per dare aiuto al popolo palestinese assediato nella striscia di Gaza.

Quale pace possono mai perseguire quei governi che vanno a braccetto con simili assassini? Quali balle ci raccontano quando fianco a fianco si fanno filmare davanti agli altari della pace di mezzo mondo? Un’ipocrisia insopportabile!

Invitiamo le masse popolari, i sinceri democratici, gli antifascisti, gli antimperialisti, i comunisti e tutti coloro che ripudiano la guerra che i padroni e i loro governi scatenano contro il popolo a mobilitarsi

- nella condanna pubblica e dispiegata della politica di sterminio che il governo di Israele conduce contro il popolo palestinese e in particolare nella condanna dell’attacco dell’esercito israeliano contro la “Freedom flottilla”,

- nel sostegno al popolo palestinese attraverso le numerose iniziative che già sono in cantiere e che possono essere costruite,

- nel fare pressione in ogni modo verso il proprio governo affinché anch’esso condanni decisamente questo vergognoso attacco guerrafondaio del governo sionista di Israele.



Che il popolo israeliano abbatta il proprio governo, dal quale non può ricevere altro che umiliazioni, miseria, fame e guerra!

Abbiamo cacciato il nazi-fascismo con la coraggiosa lotta del popolo. Non permettiamo che esso risorga!

Il governo sionista di Israele se ne deve andare!

Libertà per il popolo palestinese!

ennesimo crimine dello stato d'israele


Il COLLETTIVO COMUNISTA ROMANO denuncia l'attacco criminale di Israele contro la flotta pacifista diretta alla Striscia di Gaza come l'ennesima aggressione terroristica che conferma l'arroganza e la prepotenza dello stato imperialista israeliano.
Condanniamo fermamente l'atteggiamento del governo italiano che con le sue vergognose dichiarazioni avalla l'intervento criminale sionista, definendo la flotta pacifista "una provocazione politica".
Esprimiamo totale solidarietà con i pacifisti della flottiglia e profondo cordoglio per le vittime assassinate dall'imperialismo israeliano.
Appoggiamo ogni forma di lotta antagonista allo stato di israele, affinchè la Palestina possa ritornare libera.

LOTTA E RESISTENZA ATTIVA CONTRO LO STATO DI ISRAELE!!!
PALESTINA LIBERA SUBITO!!!!!


Il COLLETTIVO COMUNISTA ROMANO

oggi manifestazione a Roma


L'Attacco israeliano contro navi pacifiste è un atto criminale. Oggi manifestazione a Roma, ore 17,00 a piazza san marco.

domenica 30 maggio 2010

compagno luigi...fiero in catene



mi ha scritto il compagno luigi dal carcere di torino...la lettera è antecedente alle ultime notizie di ieri, e quindi è una lettera piena di speranza...spero davvero che la decisione del tribunale di tenerlo in reclusione non gli faccia perdere la rabbia e la determinazione, e soprattutto il senso, per cui luigi si definisce "fiero in catene".
il suo stato è "isolato non ufficialmente, ma isolato"...e luigi commenta così.."ISOLATO! BANDITO! TERRORISTA! CHE ONORE LA BORGHESIA INCONSAPEVOLE MI CONCEDE!!!!
compagni, luigi dice che lì "la solidarietà è pane e acqua-indispensabile alla vita!!!"
per cui continuiamo a scrivere lettere e cartoline, oggi più che mai per fargli sentire la nostra solidarietà, per dargli forza e stimolo .
A PUGNO CHIUSO, LOTTA DURA FINO ALLA VITTORIA!!!
LIBERTA' PER LUIGI, DAVIDE E TUTTI I COMPAGNI DETENUTI!!

per scrivere a luigi: LUIGI GIANI
CASA CIRCONDARIALE LORUSSO COTUGNO
VIA PIANEZZA, 300
10151 TORINO

venerdì 28 maggio 2010

da COLLETTIVO COUNISTA PIEMONTESE : IL TRIBUNALE DEL RIESAME HA DECISO DI TENERE PRIGIONIERI I NOSTRI COMPAGNI! PROSEGUIAMO CON MAGGIORE DETERMINAZION


IL TRIBUNALE DEL RIESAME HA DECISO DI TENERE PRIGIONIERI I NOSTRI COMPAGNI! PROSEGUIAMO CON MAGGIORE DETERMINAZIONE NELLA LOTTA!
Oggi alle 21.48



I compagni Luigi e Davide restano in carcere, Luca ai domiciliari, agli altri compagni ridotte le misure cautelari che sono state revocate per due soltanto dei 17 colpiti dai provvedimenti in seguito alle indagini sugli scontri avvenuti a dicembre durante lo sgombero del centro sociale L’OSTILE di corso Vercelli a Torino. Questa è stata la decisione del Tribunale del riesame svoltosi il 25 maggio scorso.
Si tratta di una decisione che conferma l’adesione, di certa parte della magistratura, al programma eversivo che la destra reazionaria sta cercando di attuare allo scopo di eliminare d’ufficio e per mezzo di magistrati e forze dell’ordine, le libertà democratiche e l’agibilità politica sancite dalla Costituzione nata dalla Resistenza partigiana. La borghesia tenta così di scongiurare, tramite l’utilizzo del monopolio della violenza poliziesca, delle intimidazioni e dei ricatti, ogni barlume di organizzazione che possa diventare punto di riferimento del malcontento e della rabbia che, ogni giorno di più, aumentano tra le masse popolari e i lavoratori a causa di una crisi economica, politica e sociale, che prosegue nella sua discesa vertiginosa e che non avrà altri sbocchi se non quelli della mobilitazione reazionaria o di quella rivoluzionaria. Torino rappresenta senza dubbio un ottimo banco di prova per l’attuazione del piano eversivo della destra reazionaria di governo in quanto è una delle città industriali dove la crisi economica sta colpendo più duramente e dove esistono (fortunatamente) parecchie e svariate realtà ed organismi che fanno dell’antagonismo e della guerra a questo sporco sistema, la loro ragione di vita. Non a caso gli sbirri come Spartaco Mortola che si rese celebre per l’irruzione alla scuola DIAZ e per il massacro che ne seguì, sono stati inviati a Torino con incarichi di direzione. I compagni accusati di avere difeso gli spazi di libertà dalle angherie dei politici corrotti e dalla violenza poliziesca, sono un pericolo per la borghesia e per i suoi servi politicanti che tutelano soltanto gli interessi di padroni, degli speculatori e dei mafiosi. Ma il pericolo più grande per i padroni, mafiosi e loro servi, deriva dalle risposte, che l’intero movimento sa dare loro in termini di innalzamento del livello di lotta e di scontro, non solo rispetto alla repressione (conseguenza dell’innalzamento del livello delle lotte), ma anche in ogni quartiere, in ogni fabbrica, in ogni scuola, ovunque!
Proseguire con le mobilitazioni in solidarietà con i compagni Luigi e Davide rimasti in carcere e con gli altri compagni ancora soggetti alle misure cautelari dopo il ricorso al tribunale del riesame è necessario, come è necessario che le battaglie per la loro liberazione si leghino a quelle dei lavoratori e a quelle sociali o per la difesa del proprio territorio dagli speculatori, come ad esempio in valle di Susa! Questo vorrebbero i compagni che sono ancora nelle mani del nemico!

INASPRIAMO LE LOTTE SOCIALI! FACCIAMO SAPERE AI NOSRI COMPAGNI ARRESTATI CHE LA LORO RESISTENZA CI RAFFORZA! RAFFORZIAMOLI CON LA NOSTRA LOTTA!


CCP Collettivo Comunista Piemontese

colcompiemonte@yahoo.it
tel. 3476558445.

Bruttissimo esito del Tribunale per la Libertà


Bruttissimo esito del Tribunale per la Libertà, Resistenza allo Sgombero dell’OstileTorino, Venerdì 28 Maggio 2010
ore 13:35: Pesantissimo esito del Tribunale della Libertà. Restano in carcere, accusati della Resistenza allo (Sgombero dell'Ostile) Davide Negri e Luigi Giani.
Esce dal carcere Luca Germano, con l'obbligo dei domiciliari. Dei quattro compagni, ai domiciliari dal 12 Maggio, solo per uno avrà l'obbligo di dimora, cioè dovrà restare nel suo comune ed inoltre dovrà comunicare ai cc qualsiasi suo spostamento. Al compagno è stato negato persino il permesso di andare al lavoro. Confermato a quattro compagni l'obbligo della firma quotidiana, mentre a 3 gliel'hanno ridotta a tre giorni alla settimana. Annullata la firma quotidiana a 2 Compagni.
Telegrammi di solidarietà
Luigi Giani
Davide Negri
presso
Casa Circondariale Lorusso Cutugno
Via Pianezza, 300 – 10151 Torino
Dettatura telegrammi via telefono: 186

Questa sera dalle 21:00 Assemblea presso l'Asilo Squat
Via Alessandria, 12 Turin


Libertà per Tutti i detenuti!

tutti liberi• liberi tutti

da Collettivocomunista Piemontese: STRALCI DELLA LETTERA DAL CARCERE DELLE VALLETTE di TORINO DEL COMPAGNO PRIGIONIERO LUIGI GIANINote


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STRALCI DELLA LETTERA DAL CARCERE DELLE VALLETTE di TORINO DEL COMPAGNO PRIGIONIERO LUIGI GIANICondividi.
Alcuni stralci della lettera del compagno Luigi Giani dal carcere delle Vallette di Torino. Il compagno è stato arrestato nel Bliz della polizia legato alla resistenza chec i compagni hanno opposto in solidarietà contro lo sgombero de L’Ostile del 10 dicembre 2009.
(…) Ogni volta che oltrepasso i cancelli mi vengono in mente vecchie storie di una vita ai margini come lo era la mia molto tempo fa. (…) Ma oggi sono fiero in catene, orgoglioso di avere lottato e di lottare per un mondo migliore. Lo ritengo un grande salto di qualità! E poi…La solidarietà che mi giunge…I telegrammi da tutti e tanti compagni che nemmeno conosco. La sento a pelle e non riesco a trattenere la commozione. (…) Se volgiamo fare qualche cosa per questo mondo infame, credo sia necessario unirci nelle lotte (…) Voglio ringraziare tutti quanti per la solidarietà e mi piacerebbe che questo ringraziamento venga trasmesso dalla radio, non mi è mai accaduto di sentire tanto calore attorno a me e tante persone così vicine. In questa città ho ritrovato me stesso, la mia voglia di lottare e la lotta (…) fate capire a chi vi ascolta quanta riconoscenza ho per tutti quelli che continuando a lottare mi sono accanto.


Luigi Giani compagno prigioniero nel carcere delle Vallette a Torino.

INVIATE TELEGRAMMI E LETTERE A LUIGI GIANI: Casa Circondariale via pianezza 300. cap. 10151 Torino

28 maggio 1974 - La strage fascista di Piazza della Loggia [Brescia]


a 36 anni di distanza, la ferita ancora sanguina, questa come tutte le altre...STRAGI DI STATO.

mercoledì 12 maggio 2010

TORINO: NUOVE PERQUISIZIONI ARRESTI E MISURE CAUTELARI!


TORINO: NUOVE PERQUISIZIONI ARRESTI E MISURE CAUTELARI!



All’alba di martedì 12 maggio il Pubblico Ministero Antonio Rinaudo, ha fatto scattare un operazione (in grande stile) di polizia che ha effettuato una serie di perquisizioni nelle case occupate (Asilo, Barrocchio e Mezcal) nel centro sociale Askatasuna e presso alcune abitazioni di singoli compagni tra i quali Lorenzo del CCP, al quale è stato applicato la misura cautelare dell’obbligo di firma, ed un nostro simpatizzante Luigi, arrestato e condotto al carcere delle Vallette a Torino insieme ad altri due compagni del movimento antagonista torinese. L’operazione di Polizia Politica ha riguardato in tutto 16 persone ed è legata alla resistenza attiva che molti compagni di varie aree del movimento, avevano offerto contro lo sgombero del posto occupato L’Ostile, avvenuto nel dicembre scorso. Le accuse varierebbero dalla resistenza e oltraggio, a lesioni aggravate, al lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, al rovesciamento e all’incendio di cassonetti della spazzatura, sino al danneggiamento di scudi e altro materiale in dotazione della polizia e dei carabinieri intenti ad attuare lo sgombero de L’Ostile. Ai compagni sarebbero stati sequestrati capi di abbigliamento ed altro materiale.

Non abbiamo ancora sufficienti e particolari notizie che riguardano i compagni arrestati ma domattina partiranno il vaglia e i telegrammi in loro sostegno e appena avremo notizie più dettagliate in relazione alla loro situazione lo comunicheremo tempestivamente.

Al compagno Lorenzo, Luigi e agli altri compagni colpiti da questo ulteriore atto repressivo vanno la nostra più sentita e attiva solidarietà!



Collettivo Comunista Piemontese (CCP)

Solidarietà‏

Il Collettivo Comunista Romano esprime piena solidarietà ai compagni perquisiti ed arrestati a seguito dell'operazione di polizia effettuata all'alba di oggi, 12 Maggio.
In questa fase di acuta e profonda crisi economica, l'apparato repressivo e la controrivoluzione preventiva sono strumenti necessari allo Stato per tentare di fiaccare la resistenza delle avanguardie rivoluzionarie.
La credibilità delle classi dominanti viene meno agli occhi di settori sempre più vasti delle masse popolari e della classe operaia; operazioni poliziesche come quella odierna non fanno altro che mostrarci la debolezza dei governanti, che sono costretti a smascherare il volto più brutale del sistema di cui si fanno scudieri pur di frenare lo sviluppo delle lotte.
Se il movimento antagonista si manterrà compatto nell'esprimere solidarietà attiva a tutti coloro i quali vengono colpiti dalla repressione, la controrivoluzione preventiva diventerà un boomerang che si ritorcerà contro la borghesia imperialista.
Per questo siamo vicini ai compagni indagati, perquisiti ed arrestati.
Le forze migliori, le avanguardie rivoluzionarie sono coloro che per primi si trovano a dover fronteggiare il fuoco del nemico.
Costruire fin da subito una mobilitazione unitaria contro la repressione!
Solidarietà ai compagni colpiti dalla controrivoluzione preventiva!
Fino alla vittoria!

Preghiamo di diffondere il nostro comunicato di solidarietà il più estesamente possibile, essendo il nostro indirizzario piuttosto limitato.

Collettivo Comunista Romano
email: comunistiromani@live.it
blog: www.comunistiromani.blogspot.com




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sabato 8 maggio 2010

coordinamento collettivi comunisti : Comunicato del 6 maggio 2010


Comunicato del 6 maggio 2010



Il popolo greco si sta ribellando!

Il suo esempio illumina la strada delle masse popolari di ogni paese imperialista!



Sotto la direzione dei servi dei padroni, dei manutengoli dei capitalisti, cioè del governo di Papandreou, la situazione economica greca sta saltando in aria. L’attuale governo greco non ha però fatto nulla di significativamente diverso da ciò che hanno fatto i governi che lo hanno preceduto (per ultimo Karamanlis): tutti hanno servito gli interessi dei padroni. Il debito che i governi greci hanno contratto con capitalisti, banchieri, finanzieri e speculatori vari è arrivato a scadenza e ora gli aguzzini vogliono incassare. Per pagare il suo debito lo Stato greco ricorre alla riduzione della spesa pubblica e all’aumento delle tasse. La riduzione della spesa pubblica vuol dire sostanzialmente tagli ai servizi (sanità, trasporti, istruzione, ecc.). L’aumento delle tasse vuol dire sostanzialmente aumento dei prezzi per quei servizi. I governi degli altri paesi imperialisti europei, “bontà loro”, sono disponibili a concedere altri prestiti alla Grecia, naturalmente da restituire con relativi interessi. In sostanza sono disponibili ad indebitare ulteriormente il governo greco, a costringerlo cioè a proseguire sulla stessa rovinosa strada. D’altra parte le masse popolari greche ne vedranno ben pochi dei soldi che gli altri governi imperialisti presteranno al governo greco: quei soldi andranno nelle mani degli speculatori e non serviranno a risolvere uno solo dei problemi che oggi attanagliano le masse, anzi: semmai peggioreranno ulteriormente la dipendenza e l’indebitamento della Grecia agli altri paesi imperialisti.

Le masse popolari greche sono quelle che stanno pagando il prezzo più alto per la difesa degli interessi del capitalismo e le condizioni a cui sono stati costretti fino ad oggi hanno raggiunto un limite oltre il quale il popolo greco non è più disposto ad andare. Per questo si sta sollevando in rivolta.

Il sistema economico greco è del tutto identico a quello di tutti i paesi imperialisti e tutto il mondo è sconvolto da una crisi che non si risolverà con “aggiustamenti di tiro”. Tutto il sistema capitalista si basa sulla speculazione finanziaria: il capitale finanziario è il motore principale di questo sistema. Per i capitalisti ogni attività produttiva deve tradursi in possibilità di fare profitti e di speculare su titoli ed azioni. Senza questa prospettiva i capitalisti non investono e non sviluppano la produzione. Poco importa se ciò significa la distruzione delle condizioni di vita dignitose per milioni di persone e la distruzione dell’ambiente.

Le attuali condizioni a cui sono giunte le masse popolari greche non sono molto distanti da quelle alle quali probabilmente giungeranno le masse popolari di ogni altro paese imperialista: prima o poi saremo costretti a far fronte ad un precipitare delle condizioni di vita attuali ben più rapido di quello a cui comunque stiamo facendo fronte da circa 40 anni. Non importa quale governo borghese dovrà assumersi l’onere di trattare la patata bollente, ogni governo borghese si muoverà in modo analogo a quanto sta facendo quello greco: usando misure più o meno drastiche da imporre alle masse e usando più o meno forza per reprimere la loro inevitabile e sacrosanta protesta. Quello che potrà dare un corso diverso alla rovinosa caduta a cui i padroni ci costringono è solo la mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari e la loro capacità di liberarsi dai vincoli che i governi dei padroni impongono ad esse. Quello che farà la differenza sarà la volontà e la capacità della classe operaia e delle masse di prendere in mano il loro destino e dare ad esso un corso favorevole ai loro interessi. La rabbia e la legittima violenza con cui la classe operai e le masse popolari greche si stanno ribellando sarà sufficiente a far sì che prendano in mano il loro destino? No, occorre che i comunisti, gli elementi più avanzati tra gli operai, i lavoratori e le masse popolari si uniscano e si organizzino sia per combattere più efficacemente contro il governo e i suoi apparati repressivi, sia per gestire l’attività produttiva del paese diversamente da come l’hanno gestita fino a ora i governi dei padroni. Occorre che l’attività produttiva gestita dalla classe operaia e dal resto delle masse popolari sia finalizzata al soddisfacimento dei loro bisogni e non più alla produzione di profitto. Questo significa socialismo!

La storia ci ha mostrato che la via del socialismo è possibile. Non è una via facile, ma è possibile. La prima esperienza fatta dalle masse popolari di un terzo dell’umanità ci permette oggi di capire più a fondo le potenzialità, le risorse, i limiti e i possibili errori che il percorre questa via comporta. Oggi, ricchi di quell’esperienza, possiamo portare ad un livello superiore la costruzione del mondo nuovo di cui sempre più le masse popolari di tutto il mondo hanno bisogno.

L’insegnamento particolarmente importante per la fase attuale che ricaviamo dall’esperienza dei primi paesi socialisti è che la classe operaia può dirigere il resto delle masse popolari a strappare il potere alla borghesia e prenderlo nelle proprie mani solo se si organizza in un partito che sa conquistare la fiducia delle masse, imparando e mostrando di essere capace di organizzarle e mobilitarle nella lotta contro i loro oppressori.

I comunisti greci stanno lavorando per mettersi alla testa della rivolta delle masse popolari del loro paese. Se lavoreranno bene verranno riconosciuti come coloro che meglio di altri rappresentano la soluzione strategica, duratura dei loro problemi.

Oggi probabilmente, come avviene per ogni altro paese imperialista, anche i comunisti greci sono divisi in più organizzazioni e partiti. Questa frammentazione è un prodotto della storia del movimento comunista ed un problema che può essere superato da quei comunisti che scoprono la via per unire le forze in vista dell’obiettivo strategico comune, nell’interesse delle masse popolari. Anche il primo grande partito comunista, il Partito Comunista bolscevico, ha saputo dividere o unire le forze del movimento comunista nel suo insieme quando la lotta di classe in corso lo richiedeva.

Noi ci auguriamo e auguriamo ai comunisti greci di trovare la via per svolgere quel ruolo dirigente che compete loro. Auguriamo alle masse popolari greche di resistere alla repressione e alle dure condizioni che il governo vuole imporre loro e di trovare la forza e la strada sia per prendere nelle proprie mani la gestione del loro paese: per quanti errori potranno commettere (stante l’inesperienza e le mille difficoltà), non faranno mai peggio di quanto hanno fatto e stanno facendo gli aguzzini e i loro lacchè che oggi le opprimono e che le stanno portando alla miseria e alla guerra.



Contro il potere della borghesia e per il socialismo!

Impariamo dalla giusta lotta della classe operaia e delle masse popolari della Grecia!





Coordinamento dei Collettivi Comunisti




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