venerdì 10 settembre 2010
Nuova offesa a Cuba… e al diritto all’informazione
pubblicata da AsiCuba Umbria il giorno venerdì 10 settembre 2010 alle ore 16.09
L’ennesima offesa al diritto umano all’informazione imperversa in questi giorni nei media di tutto il mondo… almeno in quelli del NOSTRO mondo.
Non smette di stupirci il potere di PLASMARE la realtà secondo i desiderata –di chi lancia la “notizia” e/o della proprietà-, operazione che non solo non è condannata ma che riesce invece a formare graniticamente l’opinione pubblica. Si sa… la stampa è …libera.
La non-notizia potentemente e in modo martellante viene ripresa, rilanciata, rafforzata con opportune aggettivazioni. E’ la versione per adulti del giochino infantile del “telefono senza fili”: si parte con una nuvola e si arriva all’uragano.
Così qualsiasi giornalista statunitense –sprovveduto e ignorante- estrapola, decontestualizza una frase che AVREBBE pronunciato Fidel Castro (sul sistema economico cubano che non sarebbe esportabile perché già non va bene in patria) e la non-notizia viene entusiasticamente ripresa, manipolata e lanciata a coriandoli in tutti i media nostrani. Anzi, il giorno dopo diventa che Fidel ha detto che il comunismo è morto.
Non s’illudano. Si sono illusi che Fidel fosse morto e imbalsamato.
Ora s’illudono che sia risorto solo per dare il rompete le righe e riconoscere la superiorità del libero mercato. Non s’illudano.
Chi è interessato a capire sappia che la crisi economica iniziata a Cuba con la caduta del circuito economico alternativo costruito intorno all’URSS non è soddisfacentemente superata: e comunque non un ospedale, né una scuola, di città o di montagna, è stata chiusa, né un lavoratore è stato buttato sul lastrico… che i cantori del libero mercato ci facciano un esempio che tenga il confronto.
E già che ci siamo, ci facciano un esempio di quali migliori risultati hanno raggiunto i Paesi del Terzo Mondo, tutti schiavi del libero mercato: speranza di vita? Scolarità? Mortalità infantile? Denutrizione? Cultura? Avanti, raccontateci questi successi… vogliamo sapere.
La crisi economica cubana -che comunque non ha annullato i successi nel diritto umano alla vita e alla qualità della vita, in molti casi superando i parametri dei Paesi ricchi- non soddisfa né il Governo né i cittadini: ne stanno discutendo da anni, tutti, e, così come è normale in una vera democrazia, stanno cercando TUTTI INSIEME correzioni e misure che facciano da volano all’uscita dalla stretta.
Quindi, se veramente Fidel avesse detto quella frase, non avrebbe detto niente di particolare, ma solo quel che tutti sanno: i cittadini di Cuba e chi fuori di Cuba s’informa, s’informa VERAMENTE.
Ci sono notizie che invece – evidentemente non d’interesse per la proprietà della stampa libera- non sono pubblicate, riprese, rilanciate… Sono invece soffocate in un muro di ovatta e non ce la fanno a sfondarlo.
V’interesserebbe difendere il diritto umano a non morire di terrorismo a Cuba?
Dopo 3500 morti che Cuba ha dovuto patire in 50 anni di Rivoluzione–incluso l’italiano Fabio Di Celmo-, dopo innumerevoli denunce in tutte le sedi internazionali, dopo innumerevoli messaggi inviati ai vari Governi USA, cinque generosi cittadini cubani hanno abbandonato la tranquillità della propria vita per andare ad infiltrarsi in quella rete di criminali terroristi che spadroneggia in Florida e finanzia e organizza le bombe contro Cuba, riuscendo a preavvisare il proprio Paese e a salvare altre vite.
La FBI li ha arrestati, accusati di spionaggio, un giudice di Miami li ha condannati a molteplici ergastoli. L’ONU, Amnesty, 10 Premi Nobel, una miriade di parlamentari, ecc. si sono alzati contro questa barbarie del sistema giudiziario statunitense.
Questa notizia, vera e strabiliante, non interessa la nostra stampa libera.
Ora si compiono 12 anni di reclusione di
GERARDO, ANTONIO, RAMÓN, FERNANDO, RENÉ
12 anni anni di torture, fisiche e mentali (a due di loro si proibisce persino di vedere le proprie mogli).
Intanto il pluriomicida confesso Luis Posada Carriles, terrorista di origine cubana sotto l’ala protettiva della CIA, passeggia vezzeggiato –in compagnia di suoi pari- per le strade di Miami, nello Stato che sventola il vessillo della lotta al terrorismo mondiale.
E’ una notizia?
Perugia, 10 settembre 2010
AsiCubaUmbria -@: asicubaumbria@libero.it
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