sabato 8 maggio 2010

coordinamento collettivi comunisti : Comunicato del 6 maggio 2010


Comunicato del 6 maggio 2010



Il popolo greco si sta ribellando!

Il suo esempio illumina la strada delle masse popolari di ogni paese imperialista!



Sotto la direzione dei servi dei padroni, dei manutengoli dei capitalisti, cioè del governo di Papandreou, la situazione economica greca sta saltando in aria. L’attuale governo greco non ha però fatto nulla di significativamente diverso da ciò che hanno fatto i governi che lo hanno preceduto (per ultimo Karamanlis): tutti hanno servito gli interessi dei padroni. Il debito che i governi greci hanno contratto con capitalisti, banchieri, finanzieri e speculatori vari è arrivato a scadenza e ora gli aguzzini vogliono incassare. Per pagare il suo debito lo Stato greco ricorre alla riduzione della spesa pubblica e all’aumento delle tasse. La riduzione della spesa pubblica vuol dire sostanzialmente tagli ai servizi (sanità, trasporti, istruzione, ecc.). L’aumento delle tasse vuol dire sostanzialmente aumento dei prezzi per quei servizi. I governi degli altri paesi imperialisti europei, “bontà loro”, sono disponibili a concedere altri prestiti alla Grecia, naturalmente da restituire con relativi interessi. In sostanza sono disponibili ad indebitare ulteriormente il governo greco, a costringerlo cioè a proseguire sulla stessa rovinosa strada. D’altra parte le masse popolari greche ne vedranno ben pochi dei soldi che gli altri governi imperialisti presteranno al governo greco: quei soldi andranno nelle mani degli speculatori e non serviranno a risolvere uno solo dei problemi che oggi attanagliano le masse, anzi: semmai peggioreranno ulteriormente la dipendenza e l’indebitamento della Grecia agli altri paesi imperialisti.

Le masse popolari greche sono quelle che stanno pagando il prezzo più alto per la difesa degli interessi del capitalismo e le condizioni a cui sono stati costretti fino ad oggi hanno raggiunto un limite oltre il quale il popolo greco non è più disposto ad andare. Per questo si sta sollevando in rivolta.

Il sistema economico greco è del tutto identico a quello di tutti i paesi imperialisti e tutto il mondo è sconvolto da una crisi che non si risolverà con “aggiustamenti di tiro”. Tutto il sistema capitalista si basa sulla speculazione finanziaria: il capitale finanziario è il motore principale di questo sistema. Per i capitalisti ogni attività produttiva deve tradursi in possibilità di fare profitti e di speculare su titoli ed azioni. Senza questa prospettiva i capitalisti non investono e non sviluppano la produzione. Poco importa se ciò significa la distruzione delle condizioni di vita dignitose per milioni di persone e la distruzione dell’ambiente.

Le attuali condizioni a cui sono giunte le masse popolari greche non sono molto distanti da quelle alle quali probabilmente giungeranno le masse popolari di ogni altro paese imperialista: prima o poi saremo costretti a far fronte ad un precipitare delle condizioni di vita attuali ben più rapido di quello a cui comunque stiamo facendo fronte da circa 40 anni. Non importa quale governo borghese dovrà assumersi l’onere di trattare la patata bollente, ogni governo borghese si muoverà in modo analogo a quanto sta facendo quello greco: usando misure più o meno drastiche da imporre alle masse e usando più o meno forza per reprimere la loro inevitabile e sacrosanta protesta. Quello che potrà dare un corso diverso alla rovinosa caduta a cui i padroni ci costringono è solo la mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari e la loro capacità di liberarsi dai vincoli che i governi dei padroni impongono ad esse. Quello che farà la differenza sarà la volontà e la capacità della classe operaia e delle masse di prendere in mano il loro destino e dare ad esso un corso favorevole ai loro interessi. La rabbia e la legittima violenza con cui la classe operai e le masse popolari greche si stanno ribellando sarà sufficiente a far sì che prendano in mano il loro destino? No, occorre che i comunisti, gli elementi più avanzati tra gli operai, i lavoratori e le masse popolari si uniscano e si organizzino sia per combattere più efficacemente contro il governo e i suoi apparati repressivi, sia per gestire l’attività produttiva del paese diversamente da come l’hanno gestita fino a ora i governi dei padroni. Occorre che l’attività produttiva gestita dalla classe operaia e dal resto delle masse popolari sia finalizzata al soddisfacimento dei loro bisogni e non più alla produzione di profitto. Questo significa socialismo!

La storia ci ha mostrato che la via del socialismo è possibile. Non è una via facile, ma è possibile. La prima esperienza fatta dalle masse popolari di un terzo dell’umanità ci permette oggi di capire più a fondo le potenzialità, le risorse, i limiti e i possibili errori che il percorre questa via comporta. Oggi, ricchi di quell’esperienza, possiamo portare ad un livello superiore la costruzione del mondo nuovo di cui sempre più le masse popolari di tutto il mondo hanno bisogno.

L’insegnamento particolarmente importante per la fase attuale che ricaviamo dall’esperienza dei primi paesi socialisti è che la classe operaia può dirigere il resto delle masse popolari a strappare il potere alla borghesia e prenderlo nelle proprie mani solo se si organizza in un partito che sa conquistare la fiducia delle masse, imparando e mostrando di essere capace di organizzarle e mobilitarle nella lotta contro i loro oppressori.

I comunisti greci stanno lavorando per mettersi alla testa della rivolta delle masse popolari del loro paese. Se lavoreranno bene verranno riconosciuti come coloro che meglio di altri rappresentano la soluzione strategica, duratura dei loro problemi.

Oggi probabilmente, come avviene per ogni altro paese imperialista, anche i comunisti greci sono divisi in più organizzazioni e partiti. Questa frammentazione è un prodotto della storia del movimento comunista ed un problema che può essere superato da quei comunisti che scoprono la via per unire le forze in vista dell’obiettivo strategico comune, nell’interesse delle masse popolari. Anche il primo grande partito comunista, il Partito Comunista bolscevico, ha saputo dividere o unire le forze del movimento comunista nel suo insieme quando la lotta di classe in corso lo richiedeva.

Noi ci auguriamo e auguriamo ai comunisti greci di trovare la via per svolgere quel ruolo dirigente che compete loro. Auguriamo alle masse popolari greche di resistere alla repressione e alle dure condizioni che il governo vuole imporre loro e di trovare la forza e la strada sia per prendere nelle proprie mani la gestione del loro paese: per quanti errori potranno commettere (stante l’inesperienza e le mille difficoltà), non faranno mai peggio di quanto hanno fatto e stanno facendo gli aguzzini e i loro lacchè che oggi le opprimono e che le stanno portando alla miseria e alla guerra.



Contro il potere della borghesia e per il socialismo!

Impariamo dalla giusta lotta della classe operaia e delle masse popolari della Grecia!





Coordinamento dei Collettivi Comunisti




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