venerdì 25 giugno 2010
La dignità dei lavoratori non si svende, la crisi la paghino i padroni!
In queste ore, si sta giocando a Pomigliano una battaglia cruciale per i diritti degli operai e dei lavoratori. Il “rilancio aziendale” della FIAT voluto da Marchionne e perpetrato attraverso un bieco ricatto in nome del quale o si accetta un “modello di sviluppo” fondato sullo sfruttamento intensivo della classe operaia, privata dei suoi più elementari diritti sociali, oppure si cade nel baratro del licenziamento e della chiusura dello stabilimento, nasconde un disegno complessivo che il padronato, con la grave complicità di vasti segmenti di sindacati e con l’assenso esplicito di ampi settori della “sinistra” istituzionale, va attuando ormai da tempo.
Il referendum “farsa” a cui sono chiamati i lavoratori di Pomigliano non è altro che la cartina di tornasole attraverso cui si manifesta con chiarezza l’interesse di classe dei padroni (Confindustria e Governo Berlusconi in testa), i quali in tempi di crisi economica gettano la maschera democratica e si rendono responsabili di un ritorno a forme arcaiche di gestione del rapporto fra datore di lavoro e lavoratore. I diritti più elementari vengono calpestati: turni e straordinari obbligatori incrementati, malattia non pagata, drastica riduzione del diritto di sciopero. Questo dimostra che la lotta di classe non è affatto finita, a dispetto di quanto una certa sinistra continua ad affermare; la lotta di classe è quella che quotidianamente i poteri forti oppongono alla classe operaia, alle masse popolari, ai precari ed ai giovani privi di prospettive.
L’aumento scellerato della produttività in fabbrica espone inoltre la classe lavoratrice a rischi elevatissimi di incidenti sul lavoro; non ci bastano più le lacrime di coccodrillo che in troppe tragiche occasioni (si pensi alla drammatica strage della Thyssen Krupp) il politico di turno manifesta, per poi sostenere le aziende quando queste costringono i propri dipendenti a ritmi e condizioni tali da mettere a repentaglio la propria stessa esistenza per uno stipendio ai limiti della sussistenza.
E’ una battaglia complessiva, quella a cui siamo chiamati oggi, nel manifestare il nostro sostegno e la nostra solidarietà attiva agli operai FIAT. Accettare oggi un simile ricatto significa avallare domani l’abolizione dello Statuto dei Lavoratori, ma significa soprattutto legittimare il presunto diritto del padronato di poter disporre della forza-lavoro come dello strumento di risoluzione della crisi. Una crisi che è invece tutta interna al sistema capitalistico, ma le cui conseguenze gravano esclusivamente sulle spalle di tutti i soggetti sociali più deboli. E’ dunque in gioco, in questa vicenda, la tutela dei principi costituzionali, quegli stessi principi per la conquista dei quali migliaia di uomini e donne hanno dato la vita; ma non solo: è questa una battaglia di democrazia, una battaglia che se si concludesse con una sconfitta rischierebbe di aprire scenari ancor più drammatici, con un ritorno ad una dimensione post-feudale e semi-schiavistica, alla faccia della funzione progressiva del capitalismo, di cui tanti intellettuali si riempiono inutilmente la bocca.
Avvertiamo come urgente la necessità di una connessione delle lotte di tutti i soggetti sociali imbrigliati in questa crisi generale; l’unità di classe e l’organizzazione della mobilitazione e del conflitto sono aspetti imprescindibili per fronteggiare adeguatamente l’offensiva padronale. E’ quella stessa unità che oggi porta soggetti diversi come un collettivo comunista ed un gruppo di giovani studenti e lavoratori precari a sperimentare sul terreno della prassi una politica da fronte; solo la realizzazione di un intervento unitario caratterizzato da una dimensione antagonista e di classe potrà dare a questa ed alle generazioni successive la possibilità di uscire dal pantano del capitalismo in crisi.
Solidarietà ai lavoratori di Pomigliano!
Nessuna azienda dev’essere chiusa!
Nessun operaio dev’essere licenziato!
Collettivo Comunista Romano Collettivo CST deCOLLIamo
Aderente al Coordinamento dei Collettivi Comunisti cst_decolliamo@hotmail.it
comunistiromani@live.it
http://comunistiromani.blogspot.com
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