lunedì 12 aprile 2010

Ai Comunisti senza Partito



Cari compagni,
mi permetto di pubblicare poche righe per sintetizzare tramite la parola scritta concetti che ho particolarmente a cuore e che l'attualità, segnata dall'ennesimo disastro elettorale del centrosinistra e alla conferma della scomparsa del microverso della sinistra borghese, pone al centro della discussione per qualunque marxista.
Oggi, la nostra società si trova di fronte ad un bivio.
La crisi economica di sovrapproduzione sta permeando di sé anche l'opulento occidente, segnando la quotidianità con un pesante bilancio di incremento della disoccupazione, della sottoccupazione ed un generale impoverimento che determina una tendenziale proletarizzazione del ceto medio ed uno spaventoso allargamento della forbice che divide la borghesia dal proletariato.
Una crisi i cui effetti sociali sono sotto gli occhi di noi tutti; guerre tra poveri, aumento della criminalità, crescita delle pulsioni xenofobe e razziste.
Il movimento comunista e rivoluzionario, parimenti, vive uno dei suoi momenti più bui.
La sinistra borghese si candida nella "migliore" delle ipotesi a stampella assai sbilenca del centrosinistra prossimo venturo, in una dimensione assai ridotta anche rispetto all'opzione già fallimentare del '96 e del 2008.
La classe operaia, le masse popolari, non hanno più fiducia nella Rivoluzione; la disillusione, frutto anche di decenni di controrivoluzione preventiva che ha "disarmato" le avanguardie, è penetrata nel cuore del proletariato.
Oggi, i comunisti hanno un compito centrale: leggere la fase storica con strumenti teorici adeguati e costruire le condizioni per la trasformazione dell'esistente.
Siamo in una fase di "difensiva strategica", dobbiamo porre le basi per costruire un equilibrio strategico che ci consentirà di passare all'offensiva.
Ma non si tratta, come pensano alcuni anche sinceri marxisti-leninisti, di doversi soltanto mettere a studiare, chiusi nelle proprie stanze e sedi.
Si tratta invece di lottare, ma tenendo gli occhi bene aperti sulla strategia e sulla tattica da adottare.
Occorre insomma ricostruire il Partito rivoluzionario; occorre legare i quadri politici alla classe di riferimento e produrre nella dialettica prassi-teoria-prassi un circolo vizioso che possa favorire la ricostruzione di un legame più solido tra il partito in costruzione e la classe oggettivamente rivoluzionaria.
Io sto invitando concretamente tutti i comunisti rivoluzionari a fare un passo; a liberarsi della disillusione che forse serpeggia anche tra di noi; a smuovere in primo luogo la propria coscienza militante.
Per scendere sul terreno della lotta, della militanza attiva.
Il Coordinamento dei Collettivi Comunisti sta lavorando in questa direzione; il lavoro è lungo ed occorrono buone braccia e buone teste.
A queste teste ed a queste braccia mi rivolgo con questo appello.
Incontriamoci, discutiamo fuori dalla virtualità; organizziamoci e mobilitiamo i nostri compagni in questo percorso ambizioso ed affascinante.
lavoriamo insieme alla costruzione del Partito.
Per qualunque informazione, contattatemi pure in privato.
Per il Comunismo, insieme!

ROBERTO TESTERO del COLLETTIVO COMUNISTA ROMANO

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