mercoledì 31 marzo 2010

dal COLLETTIVO COMUNISTA PIEMONTESE: Resoconto iniziativa contro la repressione.



Sabato 27 marzo, presso la sede del Collettivo Comunista Piemontese si è tenuta l’assemblea sulla repressione organizzata dal CCP e dal Collettivo Stella Rossa di Biella, entrambi aderenti al Coordinamento dei Collettivi Comunisti. La riunione era stata organizzata allo scopo di fare il punto sulla campagna repressiva che i cani da guardia della borghesia hanno aperto contro i compagni biellesi, promotori di svariate iniziative di protesta contro la riforma scolastica della Gelmini e in particolare sulla questione delle medie superiori.
Umberto, del Collettivo Stella Rossa, ha raccontato di come, sistematicamente, DIGOS e carabinieri, svolgono opera di intimidazione e minacce contro i giovani compagni del collettivo e contro i loro simpatizzanti operando continui fermi, perquisizioni e trattenimenti nelle caserme o in questura. L’operato intimidatorio della questura e dei carabinieri si rivolge anche alle famiglie dei giovani compagni e dei loro simpatizzanti per fare terra bruciata attorno al collettivo.
Umberto e Valentina di Stella Rossa sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata dopo avere promosso una mobilitazione di massa che ha portato centinaia di studenti dell’Istituto Professionale Pietro Sella di Mosso (BI) in presidio davanti al palazzo della Provincia per protestare contro la riforma delle superiori. Altri tre compagni sono stati fermati e denunciati per attacchinaggio abusivo ed uno per porto di arma impropria dopo che gli sbirri hanno effettuato una perquisizione sulla sua auto e rinvenuto alcuni attrezzi da giardiniere, strumenti di lavoro del compagno che attualmente sta svolgendo un corso per conseguire il diploma di giardiniere. I nostri compagni biellesi, che operano già da tempo a livello politico sul territorio, sono un punto di riferimento importante e rappresentano una spina nel fianco per quanti, istituzioni, partiti o amministratori locali, si adoperano per fare passare leggi antipopolari e liberticide. Sono state molte le occasioni in cui i giovani di Stella Rossa hanno promosso e partecipato attivamente ad iniziative antirazziste e antifasciste, creando anche un legame con gli operai in lotta contro la chiusura della Cartiera di Crevacuore.
I compagni biellesi hanno risposto subito a queste intimidazioni e promosso un presidio davanti al Tribunale di Biella, al quale hanno partecipato una cinquantina di giovani, compresi alcuni del PRC. Una risposta importante che si è potuta dare grazie al lavoro che Stella Rossa ha svolto per ribaltare l’azione intimidatoria in occasione di rafforzamento ed estensione della solidarietà e di sostegno e partecipazione alla lotta. I giovani di Stella Rossa hanno annunciato un assemblea cittadina a Biella e a margine una festa per raccogliere risorse economiche in vista dei processi e per le ulteriori mobilitazioni. L’iniziativa si chiuderà probabilmente con il concerto degli Statuto che hanno accettato volentieri di intervenire in solidarietà con i giovani compagni.
Durante l’assemblea è intervenuto un compagno antirazzista redattore di Radio Blak Out coinvolto nell’operazione che poco tempo fa ha portato all’arresto di una decina di antirazzisti. Il compagno ha messo in luce proprio l’effetto opposto (a quello sperato dagli sbirri) che questi atti repressivi possono causare a seconda di come, chi ne viene colpito, riesce o vuole utilizzare la repressione per trasformarla in ulteriore strumento di organizzazione e di propaganda.
La madre del compagno Umberto ha invece sollevato il problema della scarsa partecipazione dei genitori alle iniziative di solidarietà nei confronti dei loro ragazzi. Ha affermato che la costituzione di un Comitato di Solidarietà di genitori, parenti e amici, che si occupi di sostenere i giovani compagni, sia rispetto alla repressione, che rispetto alle lotte di difesa dei diritti e delle libertà che essi portano avanti, potrebbe essere lo strumento adatto per il coinvolgimento dei famigliari.
Un compagno del CCP, operaio metalmeccanico, annuncia che nella sua azienda sta partendo una campagna di solidarietà con i giovani biellesi e che, più in generale, è necessario che anche sui posti di lavoro, tutti i compagni si adoperino affinché si sviluppi tra i lavoratori la coscienza della solidarietà come arma efficace contro la repressione dei padroni. Sono intervenuti altri compagni che hanno rilanciato la necessità di un fronte comune contro la repressione.

Dal dibattito emergono quindi due aspetti:
l’aspetto negativo dell’innalzamento del livello repressivo e di controllo e della sua estensione ai vari settori della società con maggiore attenzione al mondo del lavoro, scuola e immigrazione. Lo strumento della repressione e dell’intimidazione mirata nei confronti delle avanguardie di lotta, dei loro amici e dei loro famigliari, è sempre più utilizzato e attualmente le nostre risposte in termini di coinvolgimento delle masse popolari, sono ancora piuttosto deboli.
Gli aspetti positivi che sono emersi dal dibattito riguardano la crisi generale del sistema capitalistico e le conseguenti mobilitazioni e proteste popolari che costringono la borghesia a correre sempre più ai ripari e a calare la sua maschera democratica con la quale ha cercato di ottenere il favore di una parte importante delle masse popolari. Da questo punto di vista la classe dominante dimostra la sua debolezza rendendo palese la sua vera natura antipopolare e antidemocratica. Un altro aspetto positivo è relativo all’utilizzo degli atti repressivi come arma contro chi ce li rivolge sperando di fare terra bruciata attorno ai compagni e alle lotte che essi promuovono e dirigono. La repressione che viene trasformata in occasione di maggiore propaganda e organizzazione. Infatti, l’opera repressiva e intimidatoria contro i giovani compagni biellesi è stata occasione per affrontare anche il tema dei famigliari e dei parenti, estendendo così anche ad essi la discussione e la mobilitazione sui temi politici e sociali che i loro ragazzi trattano con così tanta passione sino a diventare un pericolo per chi vorrebbe fare carta straccia dei diritti conquistati solo grazie alla lotta partigiana e alle lotte nelle piazze e nelle strade del nostro Paese. La costituzione del Comitato di parenti ed amici attorno alla questione dei compagni biellesi rappresenta un risultato concreto dell’utilizzo della repressione come strumento contro gli stessi repressori.
A margine del dibattito è stata organizzata una cena sociale grazie alla quale abbiamo raccolto fondi per sostenere le spese dei compagni di Stella Rossa.
Ringraziamo tutti i compagni che sono intervenuti all’iniziativa e anche quelli che, non potendo esserci fisicamente, hanno comunque espresso la loro solidarietà a Stella Rossa.

Collettivo Comunista Piemontese
Via Spotorno 4 Torino
colcompiemonte@yahoo.it tel. 3476558445

Concerto in solidarietà con i/le compagn@ di Magliana!


Concerto in solidarietà con i/le compagn@ di Magliana!
Inizio:03/04/2010 - 21:30Fine: 04/04/2010 - 02:00Promotore evento:
qvp@bastardi.net
Concerto di sostegno con le spese legali dei compagni e della compagna di Magliana sotto processo con le accuse di associazione a delinquere, estorsione, furto, violenza privata e lesioni, possesso di armi da guerra. Tutto ciò nel tentativo di fermare e criminalizzare le lotte sociali per il diritto all'abitare.

sabato 27 marzo 2010

COMUNICATO STAMPA CST deCOLLIamo


COMUNICATO STAMPA
Oggi alle 13.15 |
Alessandro Splendori 27 marzo alle ore 12.10
COMUNICATO STAMPA
DEL CANTIERE SOCIALE TIBURTINO (deCOLLIamo)
SUI FATTI DI VENERDÌ 26 MARZO

OGGI IN TARDA MATTINATA, IL MUNICIPIO V DI ROMA HA PRE-ASSEGNATO E CONSEGNATO FORMALMENTE ALL'ATI ROMA SOCCER – TOR SAPIENZA L'IMPIANTO SPORTIVO DI VIA COMPAGNA/VIA DEGLI ALBERINI, IN QUANTO VINCITRICE DEL BANDO DI GESTIONE SULLO STESSO.
CON QUESTO ATTO, CHE NON SI PUÒ DEFINIRE UNO SGOMBERO SOLO PER LA FORMA, NOI OCCUPANTI DEL CANTIERE SOCIALE TIBURTINO SIAMO STATI ESTROMESSI DALLO SPAZIO PER CUI CI BATTIAMO DAL 2 APRILE 2006.
TUTTO CIÒ DOPO ESSERE STATI COINVOLTI IN UNA LUNGA TRATTATIVA CON IL COMUNE ED IL MUNICIPIO STESSO CHE AVEVA DEFINITO PASSAGGI E TERMINI DI UN PERCORSO CONDIVISO E COSTRUTTIVO ANCHE CON L'ATI VINCITRICE (IL BANDO È DEL 2008); DOPO AVERCI, ALMENO A PAROLE, ACCETTATI COME INTERLOCUTORI PER LA FUNZIONE PROPULSIVA CHE ABBIAMO AVUTO NEL RECUPERO DELL'AREA, ABBANDONATA A SE STESSA PER OLTRE UN DECENNIO.
NEI GIORNI SCORSI SIAMO STATI AVVERTITI DEL FATTO CHE “QUALCUNO” AVEVA COMPIUTO UN SOPRALLUOGO E, TROVANDO L'AREA SGOMBERA IN UN MOMENTO DELLA GIORNATA IN CUI ERAVAMO TUTTI AL LAVORO, AVREBBE PERMESSO AI TECNICI DEL MUNICIPIO DI DARE LUOGO ALL'ASSEGNAZIONE.
NE ABBIAMO CHIESTO CONTO IMMEDIATAMENTE (VENERDÌ 19 MARZO) AD UNA DIRIGENTE DEL MUNICIPIO CHE SAPEVAMO OCCUPARSI DELLA VICENDA DELL'IMPIANTO: LA SIGNORA HA SECCAMENTE SMENTITO, PRECISANDO CHE “L'ISTITUZIONE NON RICORRE A CERTI SOTTERFUGI”, CHE L'ASSEGNAZIONE SAREBBE DOVUTA PASSARE TRAMITE LEI STESSA (CHE SCRIVERÀ MATERIALMENTE IL CONTRATTO DI AFFITTO DELL'ATI) E CHE SI AUSPICAVA CHE NOI E L'ATI TROVASSIMO PRESTO UNA SOLUZIONE CONDIVISA.
I FATTI DI OGGI, INVECE, HANNO SMENTITO LEI.
LA QUESTURA, A QUANTO CI RISULTA, HA DICHIARATO L'AREA SGOMBERA FIN DALL'11 GENNAIO SCORSO. ALTRETTANTO, IN FASI SUCCESSIVE, AVREBBERO TESTIMONIATO NUOVI ACCERTAMENTI DELLE FORZE DELL'ORDINE COMPIUTI CON UNA MODALITÀ ANALOGA AL PRIMO.
FACENDO LEVA SU QUESTI RILIEVI INSENSATI PER EFFETTUARE L'ASSEGNAZIONE, IL MUNICIPIO HA ABBANDONATO OGNI TITOLARITÀ SULLA MEDIAZIONE, METTENDO FINE ALLA VICENDA A DUE GIORNI DALLE ELEZIONI. PER COMPLETARE L'OPERA, HANNO COMUNICATO ALL'ATI CHE NOI ERAVAMO D'ACCORDO AD USCIRE, MA IN REALTÀ NON SIAMO STATI MINIMANENTE CONVOCATI IN PROPOSITO.
PRIVI COSÌ DI PUNTI DI RIFERIMENTO ISTITUZIONALI, CON LE SOCIETÀ SPORTIVE GIÀ INSEDIATE NELL'IMPIANTO, CI SIAMO TROVATI A CONFRONTARCI CON I LORO DIRIGENTI PER CAPIRE COME INTENDESSERO GESTIRE QUESTA NUOVA SITUAZIONE DIRETTAMENTE CON NOI, VISTO CHE DI CERTO NON AVREMMO ACCETTATO DI FARCI SGOMBERARE IN SILENZIO.
LA COMPRENSIONE DELLE RECIPROCHE PROBLEMATICHE CI HA PORTATI A TROVARE UNA SOLUZIONE OTTIMALE E RISPETTOSA PER ENTRAMBE LE ESIGENZE, QUELLA SOCIO-CULTURALE E QUELLA SPORTIVA.
DA ADESSO, LA PALLA PASSA DI NUOVO NELLE MANI DELLA BUROCRAZIA MUNICIPALE, CHE STAVOLTA NON HA PIÙ SCUSANTI PER BLOCCARE LA RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA IN TUTTE LE DIREZIONI CHE SI ERA IMPEGNATA A PERSEGUIRE.

ROMA 16/03/2010

venerdì 26 marzo 2010

ROMA E' ANTIFASCISTA...ma se vede poco..report del corteo 25 marzo 2010


ROMA E' ANTIFASCISTA...ma se vede poco
Oggi alle 22.42
Arrivo a torvergata...3 cellulari della polizia, uno dei carabinieri..gli parcheggio dietro.Mentre scendo dalla macchina arrivano in seguenza tre auto scassate, ne scendono 12 digossini.
Sul prato davanti medicina siamo proprio pochi,e sono già le 13 passate.Alla spicciolata, arrivano gli antifascisti, vedo qualche bandiera arrotolata, allora chiedo all'organizzatore se posso mostrare la mia bandiera. Mi chiede quale bandiera è, io rispondo che è una bandiera rossa con falce e martello, e lui mi informa che sono ammesse solo bandiere anti fasciste, che non si vuole dare nessuna connotazione politica al corteo.Una studentessa cerca di giustificare la loro posizione, dicendo che non vogliono strumentalizzazioni, che i partiti li hanno lasciati soli nella vicenda delle aggressioni che hanno subito, io ribatto che non rappresento un partito, ma un collettivo comunista, e che sono lì come antifascista.Ma va bene così, rispetto la decisione,pur puntualizzando che non esiste bandiera più antifascista della bandiera comunista.
Intanto vedo arrivare gente, ascolto, ci sono due rappresentanti dell'ANPI provinciale , c'è il presidente del x° municipio, un pò più in là c'è il candidato della federazione della sinistra Ivano Peduzzi che invece approfitta e strumentalizza, ai fini della campagna elettorale.C'è nervosismo, si colloquia anche troppo con la digos, pare che il rettore non voglia far sfilare il corteo all'interno delle facoltà, si tratta.
Mi si avvicina un ragazzo, è un reporter di torvergata TV, è alla disperata ricerca di qualcosa da filmare, di qualcuno da intervistare, gli hanno vietato di riprendere il corteo, nessuno vuole essere fotografato, hanno tutti paura, non hanno ancora capito che è questa paura la forza di questo sistema, che invece se nessuno si copre la faccia nessuno avrà più il bisogno di farlo...comunque chiede a me di farmi intervistare, io accetto, e dico la mia alla telecamera, parlo dell'antifascismo, della costituzione, di come Roma soffra del male dell'indifferenza, perchè dovevamo essere molti di più, e molti di più quelli della mia età, e comunque è vero, fa impressione a trovarcisi, sta università2 è sperduta nella campagna romana, lasciata sola dalla città e dai suoi abitanti, preda facile dei paesetti dei castelli romani, nella fattispecie di grottaferrata, dominata da casa pound.
Finalmente si forma il corteo dietro lo striscione di roma antifascista,e sono canti, bella ciao, fischia il vento, comunisti della capitale, e sono slogan contro i fascisti e contro la polizia, che intanto ci scorta avanti, dietro e anche immezzo...infatti ci fermiamo chiedendo alla digos di andarsene dal corteo, non abbiamo bisogno di loro,anzi ce dà fastidio la loro puzza.
Dal microfono esce rabbia mentre vengono narrati i fatti, il crescendo di intimidazioni e di aggressioni subite,parlano i collettivi studenteschi di Modena e di Napoli, venuti a sostenere gli studenti di roma.
Uno studente di medicina cita Gramsci,"Istruitevi, perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza, agitatevi, perchè avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo".. ed è un'ovazione...alla faccia della non connotazione politica!!... io invece sento fame di questo, ma è vero, quale riferimento politico hanno da seguire questi giovani, in questo panorama della sinistra? La tragedia è che sono figli della mia generazione, quella che ha avuto la possibilità di cambiare lo stato delle cose e poi si è persa, perchè mi guardo intorno e non vedo nessuno della mia età.
Marciamo sotto le varie facoltà, gli studenti alle finestre, sui bordi delle strade, osservano ma non si uniscono...è un continuo balletto con la digos, il rettore non vuole il corteo , ci fa bloccare più volte dallo schieramento della celere.Ma alla fine cede, e il corteo si introduce all'interno della facoltà di Scienze fino a procedere fino al rettorato, blindato e chiuso, dove si chiederanno le immediate dimissioni del rettore, responsabile a pieno carico della presenza di fasci picchiatori all'università.
Vorrei seguire tutto il percorso ma non posso, torno indietro , da sola, cammino veloce e me perdo, è proprio un posto allucinante , non c'è nessuno a piedi, è una zona industriale, campagna e stradoni immensi, smaltisco un pò, ho paura che qualche fascio ce sia in giro e magari decida di rifarsi sulla mia kefia rossa,ma i fasci sò vigliacchi, escono dalle fogne solo quando vanno sul sicuro...infatti stavolta nun se sò fatti vedè...

Monica del COLLETTIVO COMUNISTA ROMANO

giovedì 25 marzo 2010

Io NON voto.



Cari compagni,
ci avviciniamo all'ennesima scadenza elettorale.
da più parti sento parlare di emergenza democratica, di golpismo strisciante, di attacco alla democrazia.
A fronte di un clima simile, l'invito che spesso ci viene rivolto è quello al voto "intelligente"; che altro non è se non la nuova versione del cosiddetto "voto utile", quello al centrosinistra - ca va sans dire -.
Bene.
Nutro il massimo rispetto nei confronti dei progressisti illuminati e dei "sinceri democratici"; quelli, vien da sé, che sognano il capitalismo dal volto umano, color rosa shocking, magari quello delle badanti romene un po'meno vessate dai propri "padroni", quello del "volemose bene" e della nonviolenza (tutto attaccato, proprio come centrosinistra).
Costoro, certo, ritengono che un buon liberale sia pur sempre meglio di un finto liberale che gestisce il bene pubblico come un despota sudamericano.
Costoro magari gioirono, ventuno anni fa, per il crollo del muro di Berlino e plaudirono alle variegate operazioni mediatiche di criminalizzazione del socialismo reale.
Costoro, diciamoci la verità, non si sognerebbero nemmeno di privarsi di pezzi significativi del proprio "libero" orticello per consentire alla collettività di godere di fette più larghe di democrazia (quella di Rousseau, non quella di Voltaire).
Costoro continueranno a dirsi di sinistra, magari addirittura comunisti (ma comunisti del XXI secolo, che poi è la versione di sinistra dei "fascisti del duemila"), ma ci verranno sempre a ricordare che Pertini era meglio di Napolitano, che Berlinguer era meglio di Bersani e che, tutto sommato, si stava meglio quando si stava peggio.
Costoro non sanno nulla di economia, evidentemente; perché se avessero letto anche solo 10 pagine di Adam Smith (o di Ricardo, o di Keynes), tanto per non scomodare il buon Karl (le citazioni del quale sono inversamente proporzionali alle letture che se ne sono fatte), saprebbero che quella che stiamo vivendo è una crisi globale, entro la quale il ruolo degli stati-nazione è fortemente compromesso da politiche di mondializzazione che rendono i margini d'intervento "locale" estremamente ristretti. Saprebbero che il capitalismo non si può governare, o quanto meno non lo si può governare nei momenti di crisi, in barba alle belle parole di papi, santoni indiani, monaci in toga arancione, intellettuali da operetta.
Berlusconi governa dispoticamente, è vero.
E allora?
Lo sconfiggeremo con il neoliberismo della Bonino e con la Tav della Bresso, o con le mazzette di De Luca?
No.
Lo sconfiggeremo costruendo l'alternativa di sistema, rifuggendo le sirene dell'emergenza democratica; perché come diceva Mao, per costruire un edificio nuovo, bisogna prima distruggere, abbattere alle fondamenta quello vecchio.
Per questo, chiunque si riconosca in una prospettiva di alterità rispetto al sistema capitalistico, la sola prospettiva è la lotta.
Non conserveremo il lavoro con un governo di centrosinistra; non avremo una scuola, una sanità ed un sistema di trasporti efficienti e gratuiti con la sopravvivenza della Federazione della sinistra.
Avremo soltanto un freno in più dal quale districarci nella lotta per la costruzione del solo altro mondo possibile: il socialismo.
Non è il voto la sola carta da giocare; oggi, abbiamo di fronte una sinistra rivoluzionaria da costruire, da ri-costruire. Dalle fondamenta.
Per farlo, dobbiamo sconfiggere i finti amici, organizzarci in cellule, gruppi, organizzazioni rivoluzionarie.
E cominciare (o continuare) la battaglia per la trasformazione a partire da lì.
La lotta per migliori condizioni di lavoro, per la tutela della salute, dello stato sociale e dell'ambiente, è efficace soltanto se si esercita nel quadro di una prospettiva strategica di carattere rivoluzionario.
Altrimenti, si riduce alla campagna per le "riforme di struttura" di togliattiana memoria.
Quella che ha consentito alla democrazia Cristiana 50 anni di governo. Disarmando le masse.
Per questo, il 28 Marzo io non consegnerò il mio voto alla buona borghesia, ma annullerò la mia scheda per delegittimare la sinistra "democratica" rispetto alla rappresentanza della mia identità di cittadino, comunista e rivoluzionario.

Roberto Testero Collettivo Comunista Romano

martedì 23 marzo 2010

PUNKOMPLEANNO


PUNKOMPLEANNO
Tipo: Musica/arte - Concerto
Inizio: venerdì 2 aprile 2010 alle ore 22.00
Fine: sabato 3 aprile 2010 alle ore 1.30
Luogo: CANTIERE SOCIALE TIBURTINO
Indirizzo: VIA F. OMPAGNA / VIA ALBERINI - COLLI ANIENE
Città/Paese: Rome, Italy
Vedi mappa

DescrizioneSERATA PUNK CON I P38 E ALTRI SPECIAL GUEST PER FESTEGGIARE I 4 ANNI DI OCCUPAZIONE DEL CANTIERE SOCIALE TIBURTINO - deCOLLIamo!!!
QUESTA E LE ALTRE INIZIATIVE DI QUESTO PERIODO SONO SOPRATTUTTO VOLTE AD AUMENTARE LA PARTECIPAZIONE DELLO SPAZIO SOCIALE NEL NOSTRO QUARTIERE E CREARE FORME DI AUTOFINANZIAMENTO PER LA MESSA IN ATTO DI VARI PROGETTI (LABORATORIO ARTISTICO/CAMERA OSCURA, SALA PROVE, BIBLIOTè ECC.).

FESTEGGIAMO E RESISTIAMO INSIEME!!!


RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SPAZI E I NOSTRI TEMPI!!!

Mercoledi' 24 marzo 2010 Roma - Ore 10,00 -


Mercoledi' 24 marzo 2010 Roma - Ore 10,00 Tribunale fallimentare - V.le delle Milizie 3E. Presidio e volantinaggio dei lavoratori Agile/Eutelia di Roma.

da Proletari Comunisti Comunicato stampa 20/03/2010

da Proletari Comunisti
Comunicato stampa 20/03/2010

Il giudice del lavoro del Tribunale di Palermo, dopo l’udienza dell’11 marzo
scorso, ha emesso la sentenza nel processo della Fincantieri contro
Salvatore
Palumbo, operaio licenziato perché ha ripetutamente denunciato le condizioni
di
insicurezza sul posto di lavoro. Con questa sentenza di primo grado il
giudice
ha rigettato il reintegro dell’operaio al proprio posto di lavoro.
Si tratta di una sentenza a dir poco vergognosa. In questo processo il
giudice
ha espresso costantemente disprezzo per la difesa dell’operaio,
fiancheggiando
nella sostanza la Fincantieri e i suoi avvocati profumatissimamente
retribuiti.
Il giudice ha impedito l’acquisizione di atti, documentazione e
testimonianze
e infine anche una perizia tecnica sul luogo di lavoro, tutte cose a favore
dell’operaio, di fatto facendosi complice della Fincantieri i cui dirigenti
negli anni sono stati indagati, accusati, e sono anche finiti in galera per
alcuni mesi proprio per la non applicazione di norme di sicurezza nel
cantiere.
Molti di questi dirigenti sono ancora sotto processo per gli operai ammali e
morti per essere stati a contatto con l’amianto.
L’avvocatessa dell’operaio, che si è detta sconcertata dall’esito del
processo, sta già preparando il ricorso in appello.
La Rete esprimono la massima solidarietà all’operaio e alla
sua famiglia e stanno preparando un’assemblea per i prossimi giorni, mentre nei
prossimi mesi continueranno a sviluppare la campagna di sostegno.
Il nodo palermitano della rete per la sicurezza nei luoghi di
lavoro

da COLLETTIVO COMUNISTA PIEMONTESE: CONTRO IL SISTEMA DI SFRUTTAMENTO E MORTE, PER UNA SOCIETA' DIRETTA DAGLI OPERAI !


CONTRO IL SISTEMA DI SFRUTTAMENTO E MORTE, PER UNA SOCIETA' DIRETTA DAGLI OPERAI!

Prosegue il processo contro i dirigenti stragisti della Thyssen Krupp. Durante la seduta del 16 marzo scorso sono stati ascoltati altri testimoni citati dalla difesa. I primi sono stati gli ingegneri Ferraro e Polito, comandanti provinciale e regionale dei vigili del fuoco. Il primo era anche presidente del Comitato tecnico regionale (Ctr), mentre il secondo era capo della Commissione ispettiva del Ctr, quella che aveva il compito di verificare la conformità del sistema di gestione sicurezza (Sgs) alle linee guida del ministero dell’ Ambiente. L’Avv. Audisio, difensore dei dirigenti della Thyssen, ha chiesto se si sapesse chi fosse il membro della commissione Tecnico Regionale che rappresentava l’azienda, ma l’ing. Ferraro non se lo ricordava così ché, l’avvocato gli ha consegnato un incartamento pregandolo di vedere se in quelle vi fosse quel nominativo. La ricerca, nel silenzio totale dell’aula, è durata parecchi minuti sino a che il povero ingegnere dei pompieri ha trovato il nominativo che rispondeva al dirigente Thyssen (guarda un po’) Cafueri. Al di la di queste nauseabonde manfrine dei difensori della Thyssen, dagli interrogatori emerge che nel 2006 la Commissione fa un ispezione all’interno della fabbrica denotando molte anomalie relative alla sicurezza malgrado l’ispezione fosse (gli ispettori non potevano girare liberamente) “pilotata” dai dirigenti dell’azienda. La Commissione quindi annotò tutte queste anomalie e soltanto nel 2007 (per “problemi tecnici” non ben definiti) esse furono notificate alla Thyssen, con l’intimazione di mettersi in regola entro il 31 dicembre dello stesso anno, altrimenti il certificato di prevenzioni incendi non sarebbe stato rilasciato. Come faceva l’azienda ad essere in possesso del certificato nel periodo in cui avvenne la strage di operai? E cioè il 6 dicembre del 2007? Beffa tra le beffe: soltanto il 19 dicembre 2007 la Thyssen invia una lettera alla commissione nella quale conferma l’adeguamento della sicurezza che verrà poi verificato dalla commissione il 21 gennaio 2008. Se non sono fatti concreti questi, allora gli avvocati della Thyssen Krupp dovrebbero spiegare cosa sono per loro i fatti, considerando che essi citano a testimoniare persone che durante l’audizione, fanno emergere le prove delle malefatte dei loro assistiti. Ma a che gioco stanno giocando? E’ forse la certezza dell’impunità che porta gli arroganti dirigenti della Thyssen a concordare con i loro avvocati mercenari una linea difensiva evidentemente autolesionista, pur di prendere tempo ed attendere la prescrizione garantita dal futuro DDL sul processo breve? I fatti sono fatti e si basano sulla concretezza e di concreto in questa atroce vicenda c’è la responsabilità consapevole dell’azienda che faceva lavorare gli operai, anche con turni straordinari, in uno stabilimento privo delle misure di sicurezza necessarie! Di concreto ogni anno muoiono più di mille lavoratori e altre migliaia rimangono infortunati. Di concreto esiste un sistema che permette ai padroni di mutilare ed uccidere gli operai! Concretamente, però, è possibile spazzare via questo sistema e sostituirlo con una società senza sfruttati ne sfruttatori! Una società socialista! Per fare questo è necessario che la classe operaia si organizzi per riprendere in mano il proprio sindacato e per costruire il suo partito, il Partito Comunista!

da COLLETTIVO COMUNISTA PIEMONTESE: Il coraggio di un operaio che lotta!


Il coraggio di un operaio che lotta!
Ieri alle 22.34
Solidarietà al compagno Eugenio, operaio delegato RSU della Maserati di Modena

in sciopero della fame contro il licenziamento!

Licenziato perché lottava!



Nel dicembre 2008 gli operai della Maserati di Modena hanno condotto una tenace lotta con scioperi e blocchi stradali contro il mancato rinnovo del contratto a 112 operai a tempo determinato. All’epoca il compagno Eugenio Scognamiglio, operaio e delegato Rsu, ha ricevuto dall’amministrazione dell’azienda una sospensione cautelare per presunte “ingiurie nei confronti del capo del personale e aggressione ad una guardia” avvenute nel corso delle manifestazioni.

Nell’istruttoria del processo avviato contro il licenziamento di Eugenio, di cui si sono già tenute tre udienze, il giudice ha dichiarato non attendibili due dei testimoni indicati a propria difesa dall’operaio perchè, essendo membri del Comitato direttivo FIOM/CGIL, sarebbero di parte! Da notare, tra l’altro, che uno dei due testimoni respinti dal giudice era stato qualificato addirittura dalla stessa amministrazione Maserati come un lavoratore serio e responsabile.



Ieri il compagno operai Eugenio Scognamiglio ha iniziato uno sciopero della fame con presidio permanente davanti ai cancelli della Maserati. Con questa protesta Eugenio combatte contro il licenziamento ingiustificato nei suoi confronti, ma combatte anche contro l’arroganza con cui i padroni attaccano gli operai più combattivi, nel tentativo di separarli dagli altri compagni di lavoro e di scoraggiare le lotte che vanno via via moltiplicandosi.

La crisi del sistema capitalista sta portando alla rovina decine di migliaia di famiglie. I padroni licenziano e smantellano le attività produttive per riaprirle in paesi e zone in cui lo sfruttamento degli operai costa meno. I padroni gonfiano i loro conti in banca e svuotano le tasche dei lavoratori. Il governo di speculatori, affaristi, mafiosi e fascisti difende gli interessi dei padroni e dei trafficanti e reprime sempre più duramente chi osa lottare contro questo stato di cose.

Sono i padroni che ingiuriano ogni giorno i lavoratori speculando sulla loro vita, licenziandoli, portandoli alla miseria, risparmiando sulla sicurezza e uccidendoli (ricordiamolo sempre che in Italia muoiono 3 lavoratori al giorno sul lavoro!) per tutelare i loro già enormi profitti,

I lavoratori che lottano mostrano a tutti la loro dignità, il loro coraggio e sono un esempio per tutti i lavoratori!

Il caso dell’operaio Eugenio non è che uno tra i tanti, ma è un esempio che rafforza chi lotta per una vita dignitosa, chi non vuole piegarsi all’ingiustizia e allo sfruttamento.

La lotta di Eugenio e di qualunque lavoratore deve essere appoggiata dagli altri lavoratori.

Non deve passare il licenziamento di un operaio che lotta per difendere i propri diritti!

La vittoria di Eugenio oggi favorisce la vittoria di altri lavoratori domani e indebolisce i padroni!

Esprimiamo piena solidarietà al compagno Eugenio e invitiamo tutti i compagni, le organizzazioni, i partiti che dichiarano di avere a cuore gli interessi dei lavoratori, a portare la loro solidarietà ad Eugenio e a sostenere concretamente la sua giusta e coraggiosa lotta.

Uniti si può vincere!



Collettivo Comunista Modenese collcommodena@tiscali.it - tel. 333 6411102

aderente al Coordinamento dei Collettivi Comunisti

www.coorcolcom.org - coorcolcom@tiscali.it

lunedì 22 marzo 2010

cts deCOLLIamo resiste allo sgombero!


il 22 agosto deCOLLIamo è stato raggiunto da una "determinazione dirigenziale di sgombero" ad opera del comune di roma.
due anni e mezzo di lavoro rischiano di essere spazzati via da un'amministrazione che si limita a rispondere con la forza ai bisogni e alle aspirazioni che hanno ispirato prima il nostro gesto di rottura (l'occupazione) e poi le iniziative ed i percorsi che abbiamo costruito.
dall'altra parte il V municipio non riesce a prendere una posizione netta nei confronti di una situazione che sta precipitando, anche se sa di essere il bersaglio indiretto del provvedimento della cricca di alemanno.
ci rendiamo conto del fatto che i giovani che abitano o che attraversano la periferia di questa città continuano a trovarsi di fronte un'assoluta mancanza di politiche che ne favoriscano la socializzazione e la possibilità di esprimersi individualmente o collettivamente, che va di pari passo con i tanti bastoni tra le ruote che ci vengono messi nella ricerca di uno studio, di un lavoro, di una casa, di servizi e diritti di un livello almeno dignitoso.
per questi motivi, prima che per difendere l'uso dello spazio che abbiamo strappato alla speculazione, continuiamo a resistere e puntiamo dritti verso il nostro obiettivo: il riconoscimento di uno spazio pubblico per i giovani del nostro quartiere come primo passo di una mobilitazione progressiva della sua società civile.

da indymedia:APPELLO PER IL CORTEO ANTIFASCISTA DI GIOVEDI 25



[TOR VERGATA] APPELLO PER IL CORTEO ANTIFASCISTA DI GIOVEDI 25
Versione stampabile
Lun, 22/03/2010 - 10:45
autore:
Collettivo Lavori in Corso
Invitiamo tutti/e a sottoscriverlo e a partecipare
Appello per il corteo antifascista di Tor Vergata

Tutti sono a conoscenza che le organizzazioni denominate "Blocco Studentesco" e "Casapound" sono dichiaratamente neofasciste.
Tutti sanno che si tratta di picchiatori allenati a far male, ad agire in branco e ben protetti dai piani alti della politica e delle forze dell'ordine mandati nelle strade con la chiara funzione di provocare e reprimere.
Una delle vecchie armi del Potere che insieme ad un complesso sistema di controllo ha come obiettivo quello di limitare la libertà di autogestione delle nostre vite affinché resti sempre alto l'interesse del capitale.
Tutti ricordano gli sprangatori tricolori che furono cacciati da Piazza Navona e,del loro tentativo di infiltrarsi nel movimento studentesco (come sarebbe piaciuto a Francesco Cossiga..).
Tutti sanno che i "fascisti del terzo millennio" sono un fenomeno mediatico, costruito a tavolino e pubblicizzato attraverso alcuni mezzi di informazione per renderli più presentabili all'opinione pubblica.
Tutti sanno che a Roma e dintorni non superano la cifra di 100 persone, dai 20 ai 50 anni di età, di cui si conoscono i "curriculum".
Tutti sanno che è dal giugno 2008 che i neofascisti di questi gruppi tentano di mettere radici nell'Ateneo di Tor Vergata e che, per questo motivo, hanno sempre e ribadiamo SEMPRE, trovato una forte resistenza.
Tutti, amministrazione dell'Ateneo in primis, erano informati sulle minacce, le intimidazioni e le aggressioni fisiche che Blocco Studentesco, coadiuvato dai "vecchi" di Casapound, ha perpetrato dentro l'università di Tor Vergata dai primi casi di ottobre 2008 fino all'ultimo datato il 27 gennaio scorso.

Nell'impossibilità per loro di poter trovare agibilità nel secondo Ateneo romano ed in vista delle elezioni regionali, nelle quali appoggiano Renata Polverini, e di quelle studentesche previste tra poche settimane, i neofascisti di Blocco e Casapound ce li siamo ritrovati a Giurisprudenza, sede del Rettorato, per di più patrocinati e finanziati dall'Università stessa, presentandosi attraverso un'associazione ad essi legata.

Da studenti e studentesse antifascisti/e abbiamo nuovamente agito, pur sapendo di quali infamate possono essere capaci questi soggetti e di quali importanti sostegni politici essi godono.

Sia lunedì 15 che martedì 16 si è trattato di due AGGRESSIONI FASCISTE: cinque studenti, una studentessa e un impiegato dell'università feriti dagli squadristi e refertati al Policlinico lunedì mattina. Otto studenti ed una studentessa fermati dalla Polizia durante il secondo agguato ed un altro studente ferito.

Respingiamo ogni tentativo di equiparazione ed equidistanza con organizzazioni squadriste perché il Collettivo e gli altri studenti/esse antifascisti/e hanno sempre agito alla luce del sole e mai si sono resi responsabili di episodi di violenza in oltre venti anni di attività.
Non staremo qui a piangerci addosso né rinunceremo al nostro costante impegno nelle lotte dentro e fuori un'università che rimarrà impermeabile alle infiltrazioni di razzisti, omofobi e fascisti come quelli che continuiamo a trovarci dinnanzi. La nostra presenza qui, insieme ai/alle feriti/e, dimostra che i loro piani sono già falliti.

Quello che sta avvenendo coinvolge tutti/e, ed è ai singoli e alle realtà che ci rivolgiamo, affinché continuino non solo ad esprimerci la propria solidarietà ma siano effettivamente presenti nelle forme e nelle pratiche ritenute più opportune. Ciascuno faccia la propria parte, noi la stiamo già facendo, da sempre.

Invitiamo tutti/e a partecipare al corteo antifascista che abbiamo convocato per
giovedì 25 marzo, con ritrovo alla 13.00 nei pressi della Facoltà di Medicina
(via Montpellier - capolinea ATAC 500).

Attraverseremo il campus universitario per giungere a inchiodare alla proprie responsabilità l'amministrazione presso il Rettorato. Sappiamo bene che i fascisti in Italia hanno sempre fatto comodo ai poteri forti che li manovrano e possono quindi contare su chi li sostiene, chi li copre, chi li finanzia, chi li benedice e chi con la propria "fattiva indifferenza" si rende complice del loro operato e trae beneficio dai loro servigi.

La "normalizzazione" della loro presenza a Tor Vergata, in città e nel resto del Paese non è stata e non potrà mai essere accettata e tollerata. Non lo è stato nel 2008, non ci sono riusciti nel 2009 e così sarà nel 2010.

Roma, 21 marzo 2010

Collettivo "Lavori in Corso" e antifascisti/e di Tor Vergata
Adesioni: clic@autistici.org --- http://clic.noblogs.org

domenica 21 marzo 2010

da indymedia:TOR VERGATA GIOVEDI' 25 MARZO - CORTEO ANTIFASCISTA





TOR VERGATA GIOVEDI' 25 MARZO - CORTEO ANTIFASCISTA
Oggi alle 22.40 | Modifica nota | Elimina
TOR VERGATA[ GIOVEDI' 25 MARZO - CORTEO ANTIFASCISTA
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Dom, 21/03/2010 - 00:07
Inizio:25/03/2010 - 13:00
Fine: 25/03/2010 - 18:00
Promotore evento:
Collettivo Lavori in Corso
clic@autistici.org



GIOVEDI 25 - ORE 13.00 - RITROVO PRESSO LA FACOLTA' DI MEDICINA

GIOVEDI' 25 MARZO - ORE 13.00 - CORTEO ANTIFASCISTA A TOR VERGATA

Ritrovo persso la facoltà di Medicina (via Montpellier, capolinea del 500)

Contro lo squadrismo, i suoi "padrini" e chi tutela le incursioni squadriste

venerdì 19 marzo 2010

TorVergata: dopo i 7 feriti del 15, altre pesanti aggressioni squadriste in ateneo durante la seduta del Senato Accademico


Oggi alle 16.27
Oggi alle 15.00 si è riunito il Senato Accademico di Tor Vergata, luogo in cui si voleva far esprimere l'Ateneo in merito ai fatti accaduti ieri durante i quali 40 neofascisti di Casapound e Blocco Studentesco provenienti da tutta Roma e provincia hanno aggredito venti studenti e studentesse che stavano iniziando un volantinaggio a Giurisprudenza per
smascherare la prima iniziativa pubblica di questi soggetti, coperta dal prestanome di una onlus ad essi collegata (Comunità solidarista Popoli).

Ieri sono stati feriti e medicati in diversi pronto soccorso della città cinque studenti, una studentessa e un lavoratore dell'ateneo tutti/e colpiti/e ripetutamente alla testa, con nasi e braccia fratturate, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti. La polizia già presente in loco non ha fermato i neofascisti che hanno poi continuato ad effettuare ronde squadriste dentro e fuori Giurisprudenza.

Oggi è successo ancora di peggio, se possibile.

Davanti al Rettorato dal primo pomeriggio erano presenti un centinaio di fascisti armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi che hanno impedito al rappresentate del Collettivo di prendere parte al Senato Accademico e agli altri studenti e studentesse che lo stavano accompagnando di avvicinarsi, aggredendoli sotto gli occhi delle forze dell'ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi.

C'erano oltre ai 40 di Casapound e Blocco Studentesco altre decine di camerati da loro reclutati per l'occasione. La polizia era presente sia a Lettere, da dove ci si stava trasferendo a seguito della conferenza stampa da noi indetta, che a Giurisprudenza e ha collaborato attivamente alla riuscita dell'agguato squadrista che ha per altro portato al fermo di 7 ragazzi antifascisti che si trovano presso il commissariato di zona.

Il Rettore e gli altri componenti del Senato Accademico hanno continuato, come se nulla stesse succedendo, ad eccezione di due senatori accademici (RDB e CGIL) che hanno chiesto invano la sospensione della seduta per quanto accadeva all'esterno e per il fatto che ad un senatore è stato impedito fisicamente di esercitare il suo diritto a partecipare alla seduta.
Dopo l'aggressione fascista di ieri, il Rettore è stato inoltre protagonista di un provvedimento disciplinare vergognoso: ha annunciato di voler bloccare le iniziative studentesche fino al mese di maggio.

Reputiamo tale misura cautelativa sbagliata e del tutto fuori luogo rispetto ai fatti accaduti.
Sono quasi due anni che denunciamo i tentativi portati avanti tramite minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche dai neofascisti di queste organizzazioni alleate con Azione Universitaria e PdL che li hanno sempre coperti e tutelati politicamente per via di comuni accordi elettorali.
Dopo l'ennesima aggressione il Rettore Renato Lauro e l'Amministrazione dovranno assumersi la responsabilità politica e giuridica di quanto avvenuto in Ateneo, per aver permesso una seconda volta, dopo aver visto i corridoi insanguinati, a questi picchiatori di farla da padroni
nell'Ateneo di Tor Vergata.

Convochiamo quindi un'assemblea pubblica d'ateneo per giovedì alle ore 13.00 presso la Facoltà di Lettere e, a seguire, nel pomeriggio un'assemblea cittadina sempre a Lettere a Tor Vergata per portare alla luce la verità e la gravità dei fatti che si stanno susseguendo in questi giorni.

Invitiamo studenti, ricercatori, professori e realtà sociali e politiche a partecipare a questi appuntamenti dove sarà illustrato quanto avvenuto e per dare un'immediata risposta a questa pesante situazione.

Invitiamo tutti/e ad esprimere pubblicamente la propria solidarietà nelle forme che ciascuno riterrà più opportuno.

Fascisti, padrini istituzionali e forze dell'ordine stanno portando il panico e la violenza a Tor Vergata per questioni politiche ed economiche che vanno contro gli interessi di studenti e collettività.
Nonostante tutto, non ci riusciranno.

giovedì 18 marzo 2010

COMUNICATO CONGIUNTO



Il 28 febbraio 2010 si è tenuta la riunione congiunta dei compagni di Proletari Comunisti e del Coordinamento dei Collettivi Comunisti, per affrontare il problema delle condizioni necessarie per far avanzare il processo di unità nel quadro generale della battaglia per la costruzione del partito comunista.

Nella riunione si è approfondito in particolare il problema di quale posizione sviluppare a fronte dell'ampia area di compagni che vanno riconoscendo la crisi dei partiti della sinistra borghese e vanno ricercando una nuova prospettiva per i comunisti in Italia.

Nella discussione è emersa la necessità di chiarire con precisione cosa appoggiare e cosa combattere in questo campo nella congiuntura attuale, fermo restando la comune convinzione che il processo di costruzione del partito comunista non vede in questo il suo centro.

Nello stesso tempo è emersa un'ampia convergenza ideologica, politica e pratica nel continuare il processo unitario e farlo avanzare definendone obiettivi, tempi e percorso.

A questo scopo viene formata una commissione congiunta per elaborare un documento di fase, vincolante per tutti i compagni appartenenti alle due organizzazioni, come tappa di questo percorso.

La commissione congiunta contribuisce e sostiene tutte le forme di pratica unitaria nella lotta di classe in corso, in particolare sostiene la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, la mobilitazione antifascista e contro la repressione, l'intervento verso la classe operaia e nelle lotte dei lavoratori in generale; la commissione congiunta favorirà un confronto e una migliore comprensione sulla questione della lotta rivoluzionaria nel movimento delle donne e sul lavoro internazionalista.



La commissione congiunta si riunirà entro tre mesi.



28.2.2010



I compagni di Proletari comunisti

I compagni del Coordinamento dei Collettivi Comunisti.

L'ACQUA E' DI TUTTI!!!




Sabato 20 marzo, alle 14 a roma, in piazza della Repubblica manifestazione nazionale in difesa del diritto all'acqua come bene pubblico. L'ACQUA E' DI TUTTI, opponiamoci alla privatizzazione di un bene comune ed essenziale.
L'ACQUA E' UN DIRITTO UMANO E UNIVERSALE.

martedì 16 marzo 2010

da indymedia roma : Un'altra aggressione a Tor Vergata


da indymedia roma : Un'altra aggressione a Tor Vergata

Un'altra aggressione a Tor Vergata


autore:
casapound casaspie
All'ora di pranzo, un gruppo di una ventina di compagni arrivati in auto a Tor Vergata, sono stati aggrediti da un centinaio di camerati dell'area casapound/bloccostudentesco.
Dopo il pestaggio di ieri, i nazi alzano ancora tiro e tensione proprio nell'ateneo dove già da qualche mese stanno provando a "consolidarsi", visti i fallimentari tentativi de La Sapienza e di Roma 3.
Al momento i compagni aggrediti sono stati fermati e portati in commissariato, mentre come sempre, digos e ps hanno gentilmente chiesto "ai ragazzi di destra" di allontanarsi.

Che erano infami e amici delle guardie se sapeva già.
Questa è l'ulteriore conferma.

Aggiornamenti su RadiOndaRossa.

lunedì 15 marzo 2010

appello ai compagni onestamente comunisti



CARI COMPAGNI, CARE COMPAGNE....
mi rivolgo a tutti voi compagni sinceri comunisti ,onesti nemici del revisionismo e dell'opportunismo.... la diffusione e la propaganda su rete sono un dovere, e siamo tutti impegnati in questo.
Ma ahimè...farlo su facebook lascia alla fine il tempo che trova...questo è il MEZZO con cui molti di noi si sono conosciuti ,alcuni incontrati e altri in certi casi hanno maturato una coscienza politica e di classe...IL MEZZO, però, e non il FINE.
...ma è possibile che non si riesca ad uscire dallo schermo, alzarsi da questa poltroncina comoda...di molti conosco l'impegno, molti conoscono il mio...di altri non so niente, me ne faccio autocritica perchè sono io che dovrei chiedere, se sono interessata.
Chi più chi meno di noi, penso, immagino, ha un'attività, un riscontro del suo impegno politico nella vita quotidiana, ed è a quello che mi appello ora.
Il momento è cupo e pesante, compagni, ma nello stesso tempo ci sono forze in sommovimento di cui dobbiamo approfittare, per sensibilizzare le coscienze e soprattutto quelle di coloro che fanno parte della classe che storicamente è destinata a rivoltare il sistema borghese, ovvero la classe operaia.E' verso questa direzione che dovremmo muoverci, sovvertendo la staticità e la regressione in cui ci hanno messo i partiti della sinistra borghese in cui quasi tutti noi abbiamo creduto fino a poco tempo fa, e in cui alcuni di noi compagni in assoluta buona fede vuole ancora credere.Ma io non credo che sia la buona via per la rivoluzione dare ancora credito a personaggi che un tempo, FORSE, erano compagni, ma ora hanno archiviato la pratica in nome dell'opportunismo , dell'amore per la poltrona, del revisionismo storico. Hanno addirittura tentato di privarci della memoria storica, rinnegando gli insegnamenti di chi da 160 anni ci indica la direzione da seguire, lasciando che il sistema borghese equipari i partigiani ai repubblichini, i martiri del fascismo simili ai loro assassini. Ognuno di noi si senta libero di votare, sia chiaro, io per quanto mi riguarda non voterò, non alimenterò chi ci ha portato a tutto questo, al crollo delle conquiste operaie e sociali, al crollo della speranza...perchè a molti hanno regalato solo disillusione e disincanto...facendo il gioco di questo stato borghese , disgregandoci come forza, soprattutto nelle classi socialmente più deboli rispetto al sistema capitalista. Questo stato ci sta ricattando, compagni, ci ricatta con la paura di perdere il posto di lavoro, complice l'assenza di fatto di sindacati antagonisti ai padroni, ci ricatta con l'intimidazione, ci imbavaglia con leggi sulla sicurezza sociale...intanto la polizia carica ogni volta che può, sperando di fermarci, di farci rinunciare anche al diritto di manifestare.
invece è proprio il momento di non fermarci, di non avere paura, compagni, non possono imbavagliarci tutti, non possono arrestarci tutti, a meno che questo stato non esca allo scoperto nelle sue intenzioni... e magari fosse , così finalmente sò cazzi ,in tale frangente sfido qualsiasi sincero compagno a non scendere in piazza armato di spranga e chiave inglese...
Ma ripeto, fare i rivoluzionari seduti alla scrivania, per quanto sommuova comunque qualche coscienza, non cambierà la storia, questa storia di cui siamo tutti protagonisti, volenti o no.
E ancora più responsabilità ha chi di noi ha una consapevolezza comunista, nel successo o la sconfitta del progetto della costruzione attiva del partito comunista rivoluzionario.
Dunque compagni, col cuore rosso in mano, prego chi di voi ancora non lo faccia, ad uscire fuori dal virtuale per militare nel reale, conosciamoci di persona, creiamo collettivi marxisti leninisti, uniamoci alle aree organizzate già esistenti, smascheriamo gli opportunisti che si illudono ancora di essere i nostri leader....rientriamo da comunisti nei sindacati per difendere i diritti dei lavoratori, sensibilizziamo le masse...il COME FARLO si trova nell'unità di noi compagni,nella volontà di ricostruire un partito rivoluzionario.
So che a molti di voi sembrerò ridicola in questo appello, chi mi conosce bene sa che non ho paura di essere ridicola se credo in quello che penso...e in questo io ci CREDO.. per cui intanto rinnovo l'invito ai compagni romani di contattarmi ....cerchiamo di unirci sul territorio di questa città che subisce ogni giorno aggressioni fasciste , grazie alla complicità del sindaco fascio che ha sdoganato casa pound e la finanzia.
A tutti, auspico di essere sufficientemente incazzati per uscire dall'illusione della via pacifica al socialismo..non c'è via pacifica...soprattutto non ora...LA RIVOLUZIONE NON E' UN PRANZO DI GALA.
un saluto a pugno chiuso, compagni.

monica del COLLETTIVO COMUNISTA ROMANO

DA INDYMEDIA ROMA: ESCALATION DI AGGRESSIONI FASCISTE A TOR VERGATA


ALTRO CHE CLIMA TRANQUILLO: ESCALATION DI AGGRESSIONI FASCISTE A TOR VERGATA.OGGI 4 PERSONE GRAVEMENTE FERITE. ALLE 15.00 ASSEMBLEA
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Lun, 15/03/2010 - 15:17
autore:
studenti studentesse Tor Vergata
Forse il clima all’università di Tor Vergata non è tranquillo come affermato da Napolitano. Oggi, presso la Facoltà di Giurisprudenza, durante un volantinaggio autorizzato dallo stesso Rettore in persona per denunciare la presenza di neofascisti riconducibili all’area Casa Pound, ovvero Popoli Identitari ONLUS e l’associazione LAOGAI è avvenuto una violenta aggressione da parte di una cinquantina di fascisti (la maggior parte esterni all’università) incordonati che con minacce verbali e poi fisiche, hanno preso a calci e pugni una ventina di studenti e studentesse della università di Tor Vergata. Bilancio della aggressione : 4 persone refertate al Policlinico Tor Vergata con ferite e traumi alla testa e molti contusi.
Il Rettore, Prof. Lauro, nonostante fosse stato avvertito della presenza di picchiatori fascisti nella sua Università, non ha ritenuto necessario intervenire tempestivamente per bloccare l’iniziativa, trincerandosi dietro posizioni elusive ed attendiste, consentendo che nel suo Ateneo avvenisse, sotto gli occhi di tutti (DIGOS e Sorveglianza compresi), una aggressione di stampo fascista che pochi minuti prima un gruppo di studenti e studentesse gli avevano prospettato.
Denunciamo ancora una volta l’estrema pericolosità e le pratiche violente di questi gruppi fascisti che la complicità delle istituzioni universitarie lascia agire indisturbati e allo stesso tempo, ribadiamo la nostra contrarietà alla logica degli opposti estremismi: non c’è equidistanza fra chi attacca e chi resiste, fra chi si professa democratica, ma poi si rivela essere un picchiatore, e chi intende esprimere libereramente il proprio pensiero nella propria università

da COLLETTIVOCOMUNISTA PIEMONTESE: LIBERTA’ PER AVNI ER !

.

LIBERTA’ PER AVNI ER ! PRESIDIO SOTTO AL COMUNE DI TORINO.

Lunedì 15 marzo alle 9,00 un gruppo di antifascisti ha tenuto un presidio di fronte al comune per sollevare alle Autorità cittadine la questione di AVNI ER, comunista turco che rischia l’espulsione in Turchia e quindi anche il carcere e la tortura. Contro l’espulsione del compagno turco hanno preso posizione pubblica il consiglio regionale della Puglia, quello provinciale di Lecce, quello regionale della Sardegna, della Toscana e della Campania.
Sono stati diffusi centinaia di volantini e al megafono un compagno invitava vivamente i consiglieri a difendere la Costituzione, sulla quale essi hanno giurato, e a prendere una posizione pubblica a favore del riconoscimento di rifugiato politico per AVNI ER.
Alcuni consiglieri si sono mostrati interessati e sensibili all’argomento tanto che anche il Presidente del Consiglio comunale (Beppe Castronovo del PRC) è uscito ad incontrare i compagni fuori dal Comune. Castronovo, dopo avere detto di conoscere approfonditamente l’argomento e di condividere, come gli altri consigli, la necessità di prendere posizione, ha detto che alla riunione dei capigruppo del consiglio comunale avrebbe presentato un ordine del giorno. Diceva Castronovo che, a causa della prossima tornata elettorale, il consiglio cesserà di riunirsi e riprenderà i lavori il 9 aprile. Non assicurava quindi, che la discussione sulla situazione di AVNI, si sarebbe potuta affrontare nella stessa giornata di lunedì 15 marzo. Castronovo comunque farà un comunicato stampa nel quale dichiarerà pubblicamente l’intenzione.
Staremo dunque a vedere se anche i consiglieri comunali di Torino sottoscriveranno una mozione contro l’espulsione di AVNI difendendo così la Costituzione sulla quale hanno giurato dopo essere stati eletti (ART. 10: “lo straniero al quale sia impedito l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”)

venerdì 12 marzo 2010

da collettivo comunista piemontese:


L'ANPI di Torino, Sez. Lingotto prende posizione pubblica contro l'espulsione di AVNI ER

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 0945 - n. 224
Comitato Provinciale di Torino
Sezione di Torino Nizza Millefonti, Lingotto, Filadelfia
“Giacomo Perotti M.A.V.M. e Alberto Appendino”
Oggetto: COMUNICATO STAMPA
Torino, 8 marzo 2010
Al Presidente del Comitato Provinciale di Torino dell’ANPI
Comandante Gino Cattaneo
e p.c. alla redazione di: ANPI
La Stampa
La Repubblica
L’Unità
Il Fatto Quotidiano
Nuova Società
Libertà e Giustizia
Europa
Il Manifesto
Liberazione
NO ALL’ESTRADIZIONE PER AVNI ER
Il Comitato di Sezione, riunito in data 3 marzo 2010 ha, tra gli altri argomenti, approvato il seguente
comunicato che trasmette al proprio Comitato Provinciale di Torino e p.c. all’ANPI Nazionale e agli
organi di stampa in indirizzo.
Appreso della incredibile situazione in cui si trova Avni Er, il quale, reo solamente di aver svolto
una massiccia opera di contro-informazione sulle politiche repressive dello Stato turco, è stato
condannato a 7 anni di reclusione per “appartenenza” al DHKP-C, un partito comunista della
sinistra rivoluzionaria turca, inserito arbitrariamente (come riconosciuto il 23/1/08 dall'Assemblea
parlamentare del Consiglio d’Europa) nelle famigerate liste nere stilate istericamente dall’Unione
Europea dopo l’11 settembre.
Attualmente Avni Er, scarcerato per fine pena, si trova nel CIE (Centro di Identificazione e
Espulsione) di Bari, in attesa di una risposta alla sua richiesta di asilo politico in Italia.
Considerato che:
il 7 febbraio 2008 la Corte d’Appello di Anversa, impegnata a giudicare altri 11 militanti del
DHKP-C, si è rifiutata di riconoscere tale organizzazione quale “gruppo terroristico”,
prosciogliendo tutti gli imputati;
A.N.P.I. - Sezione Torino Lingotto- Via Praciosa, 11 - 10024 Moncalieri (To) - Tel. 011. 6822122
anpitorinolingotto@libero.it
1
l’articolo 10 della Costituzione italiana recita: “Non è ammessa l’estradizione dello straniero
per reati politici.” e “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio
delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel
territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.”;
le Autorità italiane procedendo all’espulsione di Avni Er consegneranno un oppositore
politico nelle mani dei suoi aguzzini, contravvenendo alle stesse norme di diritto
internazionale;
Chiediamo all’ANPI Provinciale di Torino e l’ANPI Nazionale di farsi promotori nelle forme e
nelle modalità di competenza, presso il Presidente della Repubblica italiana e presso il Ministro
della Giustizia e il Ministro dell’Interno, per le rispettive competenze, affinché lo Stato italiano non
conceda l’espulsione di Avni Er;
Chiediamo altresì ai nostri interlocutori di farsi promotori perché venga accolta l’istanza di asilo
politico presentata da Avni Er;
Si chiede infine che venga fatta luce sul numero e sulla situazione dei richiedenti asilo politico che
attualmente sono reclusi nei Centri d’Identificazione ed Espulsione.
Il Comitato di Sezione di
Torino Nizza Millefonti, Lingotto, Filadelfia
“Giacomo Perotti M.A.V.M. e Alberto Appendino”
A.N.P.I. - Sezione Torino Lingotto- Via Praciosa, 11 - 10024 Moncalieri (To) - Tel. 011. 6822122
anpitorinolingotto@libero.it
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giovedì 11 marzo 2010

Quella notte alla Diaz, una cronaca del G8 a Genova

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Presentazione del graphic novel di Christian Mirra "Quella notte alla Diaz, una cronaca del G8 a Genova"
Venerdi 12 marzo ore 19

PRESIDIO PER I COMPAGNI A REBIBBIA



DOMENICA 14 MARZO 2010 ORE 14.00
PRESIDIO PER I COMPAGNI A REBIBBIA

PRESIDIO SOTTO IL CARCERE DI REBIBBIA IN SOLIDARIETà CON COSTANTINO E MANOLO DETENUTI IN ISOLAMENTO.

COSTANTINO E MANOLO LIBERI

LIBERTA' PER TUTTI I COMPAGNI!

CONTRO LA REPRESSIONE DI QUESTO STATO BORGHESE!

SCIOPERO GENERALE

SCIOPERO GENERALE
Lo sciopero generale del 12 marzo non è uno sciopero che riguarda soltanto il fisco e la tassazione: è lo
sciopero per la difesa dei diritti di tutti i lavoratori che ogni giorno subiscono attacchi da parte dei padroni; è lo
sciopero per la difesa dello Statuto dei lavoratori che nessuno ci ha regalato, ma che ci siamo conquistati con di
dure lotte, nelle fabbriche e nelle piazze del nostro Paese!
Sciopero Generale, dunque!
- Contro la chiusura delle fabbriche e l’utilizzo della cassa integrazione con la quale i padroni, con il denaro
pubblico accumulato tramite le trattenute sulla busta paga, tentano di fare pagare la loro crisi ai lavoratori.
- Per il salario garantito al 100% a spese dei padroni e dello Stato in caso di sospensione della produzione.
- Contro le leggi truffa che aggirano l’articolo 18.
- Per la piena regolarizzazione e l’assunzione indeterminata dei lavoratori precari.
Ma queste rivendicazioni rappresentano aspetti particolari della lotta più generale per la difesa dei diritti e delle
conquiste di civiltà e benessere ottenute grazie alla Resistenza partigiana e alle lotte dei lavoratori uniti nel loro
partito comunista e organizzati sul campo nel loro sindacato. Non è possibile isolare la lotta per i diritti da
quella contro coloro che di questi diritti ne vorrebbero fare carta straccia. Questi nemici della classe operaia
hanno un nome ed un cognome e sono i padroni: i vari Marchionne (che mentre mette in cassa integrazione
30.000 operai, guadagna 100 milioni di euro e altri 33 milioni come “regalo” per il suo operato) e il governo
della banda di mafiosi, speculatori, fascisti e razzisti capeggiata da Berlusconi. Un governo sempre più
arrogante e antidemocratico, come dimostrato dal decreto legge sulla presentazione delle liste elettorali fatto in
fretta e furia per salvare il governo dalla giusta e legittima estromissione dalle elezioni dopo aver violato le
regole sulla presentazione delle liste.
Anche i sindacati di regime sono costretti a mobilitare i lavoratori in questo sciopero. Vi sono costretti
principalmente dalla base dei loro iscritti e dai rappresentanti di base più vicini ai lavoratori. Questa spinta
interna ai sindacati di regine va sostenuta con forza, perché è una via attraverso cui è possibile per i lavoratori
riprendere la direzione del loro sindacato ed usarlo come strumento di lotta efficace per la difesa dei loro interessi.
Lo sciopero generale mette sul banco degli imputati padroni e governo e apre la strada ad altri momenti di lotta che
uniscano in un fronte comune tutti i lavoratori, i precari e i disoccupati. Abbattere il governo della banda Berlusconi,
tra i primi responsabili del peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, deve diventare la parola d’ordine del
fronte comune. Gli interessi dei lavoratori non sono compatibili con quelli dei padroni e dei loro servi della politica!
La crisi generale del sistema capitalistico non è finita, come vogliono farci credere i nemici dei lavoratori.
Questa crisi non ha ancora raggiunto il suo culmine. L’esempio della Grecia è vicino, sia nella gravità della
crisi, sia per la determinazione e la capacità di lotta delle masse popolari! Pensionati, lavoratori e disoccupati
che occupano il Ministero delle Finanze e si scontrano duramente nelle piazze con la polizia posta a difesa del
cosiddetto “ordine costituito”. L’ordine costituito dai padroni per i padroni, un “ordine” ostile alle masse
popolari e ai lavoratori. Un “ordine” che è necessario sostituire con quello gestito dalla classe operaia.
Per costruire questo ordine gestito dalla classe operaia, è necessario innanzitutto che la classe operaia ricostruisca
il suo partito comunista. Questo è il compito a cui i comunisti del nostro paese devono dedicarsi a pieno. La
mobilitazione contro il governo Berlusconi è un terreno favorevole alla raccolta di forze per questo compito.
Mobilitiamoci e mobilitiamo gli operai, i lavoratori e il resto delle masse popolari nella lotta contro il
governo dei padroni e per la ricostruzione del partito comunista!
www.coorcolcom.org – coorcolcom@tiscali.it – 3336411102

Su la testa!

Su la testa!

Ancora poche settimane ed i cittadini di Roma e del Lazio saranno chiamati alle urne, in occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.

Di fronte ad una crisi economica di portata mondiale, il cui impatto è reso ancora più disastroso per le masse popolari del nostro Paese a causa delle scellerate scelte espresse dal governo Berlusconi in ambito economico e sociale, la “casta” dei politicanti di professione non trova di meglio che dedicare tempo ed energie alla soluzione del “pasticciaccio” delle liste elettorali presentate fuori tempo dal PdL.

Facendosi beffe dei principi costituzionali e scavalcando i problemi reali che attanagliano i lavoratori, il governo - con la gravissima complicità del Presidente della Repubblica - realizza un decreto-legge d’urgenza che, ridefinendo le regole per la presentazione delle liste elettorali, rimette in corsa chi non aveva diritto di prendere parte al voto.

A Roma il sindaco Alemanno, succeduto a Veltroni sull’onda di una roboante campagna elettorale tutta incentrata sui temi sociali e sulla sicurezza, si è ormai liberato della propria maschera democratica e torna a fare ciò che meglio gli riesce, da fascista qual è: attacca i movimenti di lotta per la casa, criminalizzando le occupazioni di spazi altrimenti inutilizzati; si erge a paladino dei poteri forti, che nella capitale si esprimono prevalentemente attraverso la lobby degli immobiliaristi; non si cura della ricerca, sostiene i tagli del governo alle spese sociali e privatizza l’AMA, assegnandone la gestione a Stefano Andrini, ex naziskin già condannato per tentato omicidio. Lo stesso Andrini è stato recentemente costretto a dimettersi a seguito di uno scandalo politico-affaristico che ha fatto emergere il ruolo del sottobosco neofascista nella costruzione di intrighi criminosi realizzati con il pieno consenso di vasti settori delle istituzioni.

In un simile clima, la discriminazione razziale cresce parallelamente allo sdoganamento delle bande neofasciste che si segnalano per le sempre più frequenti aggressioni ad immigrati, omosessuali o semplici “alternativi”; Casa Pound, “laboratorio” ideologico di questi vili nipotini del duce, viene intanto sovvenzionata dalle istituzioni in quanto associazione capace di promuovere iniziative culturali.

Le elezioni regionali, nel Lazio, vedranno di fronte Renata Polverini, leader dell’UGL (l’ex CISNAL, il sindacato “giallo” messo in piedi dai padroni per arginare le conquiste salariali e sociali della classe lavoratrice, fin dagli anni ’50) ed Emma Bonino, nota guerrafondaia ed ultraliberista, che ha incassato il sostegno della sinistra soltanto perché quest’ultima è oggi ridotta ad una triste ed inutile appendice del centro moderato.

Noi rivendichiamo la piena autonomia dei comunisti dai giochi di potere della borghesia; per quanto non siamo pregiudizialmente contrari al voto, che è una (ma non certo l’unica) possibilità di partecipazione politica da parte della collettività, non nutriamo interesse nei confronti della consultazione elettorale del 27-28 Marzo, ma avanziamo piuttosto a tutti i sinceri democratici un appello alla costruzione di un 25 Aprile di lotta e di mobilitazione, affinché il 65° anniversario della Liberazione rilanci il filo rosso che lega la Roma popolare ed antifascista allo sviluppo della Resistenza alle politiche reazionarie di cui centrodestra e centrosinistra sono corresponsabili.

Sostanziamo nei fatti i valori dell’antifascismo, contro il padronato, le mafie, le ingerenze del Vaticano. La costruzione di una società migliore parte dal rilancio di una sinistra radicale e realmente alternativa ed antagonista ai poteri forti.

Per un 25 Aprile di lotta e di mobilitazione!

A sostegno delle masse popolari, vessate dalle politiche impopolari di Alemanno!

Collettivo Comunista Romano - Aderente al Coordinamento dei Collettivi Comunisti

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