venerdì 26 marzo 2010

ROMA E' ANTIFASCISTA...ma se vede poco..report del corteo 25 marzo 2010


ROMA E' ANTIFASCISTA...ma se vede poco
Oggi alle 22.42
Arrivo a torvergata...3 cellulari della polizia, uno dei carabinieri..gli parcheggio dietro.Mentre scendo dalla macchina arrivano in seguenza tre auto scassate, ne scendono 12 digossini.
Sul prato davanti medicina siamo proprio pochi,e sono già le 13 passate.Alla spicciolata, arrivano gli antifascisti, vedo qualche bandiera arrotolata, allora chiedo all'organizzatore se posso mostrare la mia bandiera. Mi chiede quale bandiera è, io rispondo che è una bandiera rossa con falce e martello, e lui mi informa che sono ammesse solo bandiere anti fasciste, che non si vuole dare nessuna connotazione politica al corteo.Una studentessa cerca di giustificare la loro posizione, dicendo che non vogliono strumentalizzazioni, che i partiti li hanno lasciati soli nella vicenda delle aggressioni che hanno subito, io ribatto che non rappresento un partito, ma un collettivo comunista, e che sono lì come antifascista.Ma va bene così, rispetto la decisione,pur puntualizzando che non esiste bandiera più antifascista della bandiera comunista.
Intanto vedo arrivare gente, ascolto, ci sono due rappresentanti dell'ANPI provinciale , c'è il presidente del x° municipio, un pò più in là c'è il candidato della federazione della sinistra Ivano Peduzzi che invece approfitta e strumentalizza, ai fini della campagna elettorale.C'è nervosismo, si colloquia anche troppo con la digos, pare che il rettore non voglia far sfilare il corteo all'interno delle facoltà, si tratta.
Mi si avvicina un ragazzo, è un reporter di torvergata TV, è alla disperata ricerca di qualcosa da filmare, di qualcuno da intervistare, gli hanno vietato di riprendere il corteo, nessuno vuole essere fotografato, hanno tutti paura, non hanno ancora capito che è questa paura la forza di questo sistema, che invece se nessuno si copre la faccia nessuno avrà più il bisogno di farlo...comunque chiede a me di farmi intervistare, io accetto, e dico la mia alla telecamera, parlo dell'antifascismo, della costituzione, di come Roma soffra del male dell'indifferenza, perchè dovevamo essere molti di più, e molti di più quelli della mia età, e comunque è vero, fa impressione a trovarcisi, sta università2 è sperduta nella campagna romana, lasciata sola dalla città e dai suoi abitanti, preda facile dei paesetti dei castelli romani, nella fattispecie di grottaferrata, dominata da casa pound.
Finalmente si forma il corteo dietro lo striscione di roma antifascista,e sono canti, bella ciao, fischia il vento, comunisti della capitale, e sono slogan contro i fascisti e contro la polizia, che intanto ci scorta avanti, dietro e anche immezzo...infatti ci fermiamo chiedendo alla digos di andarsene dal corteo, non abbiamo bisogno di loro,anzi ce dà fastidio la loro puzza.
Dal microfono esce rabbia mentre vengono narrati i fatti, il crescendo di intimidazioni e di aggressioni subite,parlano i collettivi studenteschi di Modena e di Napoli, venuti a sostenere gli studenti di roma.
Uno studente di medicina cita Gramsci,"Istruitevi, perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza, agitatevi, perchè avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo".. ed è un'ovazione...alla faccia della non connotazione politica!!... io invece sento fame di questo, ma è vero, quale riferimento politico hanno da seguire questi giovani, in questo panorama della sinistra? La tragedia è che sono figli della mia generazione, quella che ha avuto la possibilità di cambiare lo stato delle cose e poi si è persa, perchè mi guardo intorno e non vedo nessuno della mia età.
Marciamo sotto le varie facoltà, gli studenti alle finestre, sui bordi delle strade, osservano ma non si uniscono...è un continuo balletto con la digos, il rettore non vuole il corteo , ci fa bloccare più volte dallo schieramento della celere.Ma alla fine cede, e il corteo si introduce all'interno della facoltà di Scienze fino a procedere fino al rettorato, blindato e chiuso, dove si chiederanno le immediate dimissioni del rettore, responsabile a pieno carico della presenza di fasci picchiatori all'università.
Vorrei seguire tutto il percorso ma non posso, torno indietro , da sola, cammino veloce e me perdo, è proprio un posto allucinante , non c'è nessuno a piedi, è una zona industriale, campagna e stradoni immensi, smaltisco un pò, ho paura che qualche fascio ce sia in giro e magari decida di rifarsi sulla mia kefia rossa,ma i fasci sò vigliacchi, escono dalle fogne solo quando vanno sul sicuro...infatti stavolta nun se sò fatti vedè...

Monica del COLLETTIVO COMUNISTA ROMANO

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