mercoledì 31 marzo 2010

dal COLLETTIVO COMUNISTA PIEMONTESE: Resoconto iniziativa contro la repressione.



Sabato 27 marzo, presso la sede del Collettivo Comunista Piemontese si è tenuta l’assemblea sulla repressione organizzata dal CCP e dal Collettivo Stella Rossa di Biella, entrambi aderenti al Coordinamento dei Collettivi Comunisti. La riunione era stata organizzata allo scopo di fare il punto sulla campagna repressiva che i cani da guardia della borghesia hanno aperto contro i compagni biellesi, promotori di svariate iniziative di protesta contro la riforma scolastica della Gelmini e in particolare sulla questione delle medie superiori.
Umberto, del Collettivo Stella Rossa, ha raccontato di come, sistematicamente, DIGOS e carabinieri, svolgono opera di intimidazione e minacce contro i giovani compagni del collettivo e contro i loro simpatizzanti operando continui fermi, perquisizioni e trattenimenti nelle caserme o in questura. L’operato intimidatorio della questura e dei carabinieri si rivolge anche alle famiglie dei giovani compagni e dei loro simpatizzanti per fare terra bruciata attorno al collettivo.
Umberto e Valentina di Stella Rossa sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata dopo avere promosso una mobilitazione di massa che ha portato centinaia di studenti dell’Istituto Professionale Pietro Sella di Mosso (BI) in presidio davanti al palazzo della Provincia per protestare contro la riforma delle superiori. Altri tre compagni sono stati fermati e denunciati per attacchinaggio abusivo ed uno per porto di arma impropria dopo che gli sbirri hanno effettuato una perquisizione sulla sua auto e rinvenuto alcuni attrezzi da giardiniere, strumenti di lavoro del compagno che attualmente sta svolgendo un corso per conseguire il diploma di giardiniere. I nostri compagni biellesi, che operano già da tempo a livello politico sul territorio, sono un punto di riferimento importante e rappresentano una spina nel fianco per quanti, istituzioni, partiti o amministratori locali, si adoperano per fare passare leggi antipopolari e liberticide. Sono state molte le occasioni in cui i giovani di Stella Rossa hanno promosso e partecipato attivamente ad iniziative antirazziste e antifasciste, creando anche un legame con gli operai in lotta contro la chiusura della Cartiera di Crevacuore.
I compagni biellesi hanno risposto subito a queste intimidazioni e promosso un presidio davanti al Tribunale di Biella, al quale hanno partecipato una cinquantina di giovani, compresi alcuni del PRC. Una risposta importante che si è potuta dare grazie al lavoro che Stella Rossa ha svolto per ribaltare l’azione intimidatoria in occasione di rafforzamento ed estensione della solidarietà e di sostegno e partecipazione alla lotta. I giovani di Stella Rossa hanno annunciato un assemblea cittadina a Biella e a margine una festa per raccogliere risorse economiche in vista dei processi e per le ulteriori mobilitazioni. L’iniziativa si chiuderà probabilmente con il concerto degli Statuto che hanno accettato volentieri di intervenire in solidarietà con i giovani compagni.
Durante l’assemblea è intervenuto un compagno antirazzista redattore di Radio Blak Out coinvolto nell’operazione che poco tempo fa ha portato all’arresto di una decina di antirazzisti. Il compagno ha messo in luce proprio l’effetto opposto (a quello sperato dagli sbirri) che questi atti repressivi possono causare a seconda di come, chi ne viene colpito, riesce o vuole utilizzare la repressione per trasformarla in ulteriore strumento di organizzazione e di propaganda.
La madre del compagno Umberto ha invece sollevato il problema della scarsa partecipazione dei genitori alle iniziative di solidarietà nei confronti dei loro ragazzi. Ha affermato che la costituzione di un Comitato di Solidarietà di genitori, parenti e amici, che si occupi di sostenere i giovani compagni, sia rispetto alla repressione, che rispetto alle lotte di difesa dei diritti e delle libertà che essi portano avanti, potrebbe essere lo strumento adatto per il coinvolgimento dei famigliari.
Un compagno del CCP, operaio metalmeccanico, annuncia che nella sua azienda sta partendo una campagna di solidarietà con i giovani biellesi e che, più in generale, è necessario che anche sui posti di lavoro, tutti i compagni si adoperino affinché si sviluppi tra i lavoratori la coscienza della solidarietà come arma efficace contro la repressione dei padroni. Sono intervenuti altri compagni che hanno rilanciato la necessità di un fronte comune contro la repressione.

Dal dibattito emergono quindi due aspetti:
l’aspetto negativo dell’innalzamento del livello repressivo e di controllo e della sua estensione ai vari settori della società con maggiore attenzione al mondo del lavoro, scuola e immigrazione. Lo strumento della repressione e dell’intimidazione mirata nei confronti delle avanguardie di lotta, dei loro amici e dei loro famigliari, è sempre più utilizzato e attualmente le nostre risposte in termini di coinvolgimento delle masse popolari, sono ancora piuttosto deboli.
Gli aspetti positivi che sono emersi dal dibattito riguardano la crisi generale del sistema capitalistico e le conseguenti mobilitazioni e proteste popolari che costringono la borghesia a correre sempre più ai ripari e a calare la sua maschera democratica con la quale ha cercato di ottenere il favore di una parte importante delle masse popolari. Da questo punto di vista la classe dominante dimostra la sua debolezza rendendo palese la sua vera natura antipopolare e antidemocratica. Un altro aspetto positivo è relativo all’utilizzo degli atti repressivi come arma contro chi ce li rivolge sperando di fare terra bruciata attorno ai compagni e alle lotte che essi promuovono e dirigono. La repressione che viene trasformata in occasione di maggiore propaganda e organizzazione. Infatti, l’opera repressiva e intimidatoria contro i giovani compagni biellesi è stata occasione per affrontare anche il tema dei famigliari e dei parenti, estendendo così anche ad essi la discussione e la mobilitazione sui temi politici e sociali che i loro ragazzi trattano con così tanta passione sino a diventare un pericolo per chi vorrebbe fare carta straccia dei diritti conquistati solo grazie alla lotta partigiana e alle lotte nelle piazze e nelle strade del nostro Paese. La costituzione del Comitato di parenti ed amici attorno alla questione dei compagni biellesi rappresenta un risultato concreto dell’utilizzo della repressione come strumento contro gli stessi repressori.
A margine del dibattito è stata organizzata una cena sociale grazie alla quale abbiamo raccolto fondi per sostenere le spese dei compagni di Stella Rossa.
Ringraziamo tutti i compagni che sono intervenuti all’iniziativa e anche quelli che, non potendo esserci fisicamente, hanno comunque espresso la loro solidarietà a Stella Rossa.

Collettivo Comunista Piemontese
Via Spotorno 4 Torino
colcompiemonte@yahoo.it tel. 3476558445

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