da Proletari Comunisti
Comunicato stampa 20/03/2010
Il giudice del lavoro del Tribunale di Palermo, dopo l’udienza dell’11 marzo
scorso, ha emesso la sentenza nel processo della Fincantieri contro
Salvatore
Palumbo, operaio licenziato perché ha ripetutamente denunciato le condizioni
di
insicurezza sul posto di lavoro. Con questa sentenza di primo grado il
giudice
ha rigettato il reintegro dell’operaio al proprio posto di lavoro.
Si tratta di una sentenza a dir poco vergognosa. In questo processo il
giudice
ha espresso costantemente disprezzo per la difesa dell’operaio,
fiancheggiando
nella sostanza la Fincantieri e i suoi avvocati profumatissimamente
retribuiti.
Il giudice ha impedito l’acquisizione di atti, documentazione e
testimonianze
e infine anche una perizia tecnica sul luogo di lavoro, tutte cose a favore
dell’operaio, di fatto facendosi complice della Fincantieri i cui dirigenti
negli anni sono stati indagati, accusati, e sono anche finiti in galera per
alcuni mesi proprio per la non applicazione di norme di sicurezza nel
cantiere.
Molti di questi dirigenti sono ancora sotto processo per gli operai ammali e
morti per essere stati a contatto con l’amianto.
L’avvocatessa dell’operaio, che si è detta sconcertata dall’esito del
processo, sta già preparando il ricorso in appello.
La Rete esprimono la massima solidarietà all’operaio e alla
sua famiglia e stanno preparando un’assemblea per i prossimi giorni, mentre nei
prossimi mesi continueranno a sviluppare la campagna di sostegno.
Il nodo palermitano della rete per la sicurezza nei luoghi di
lavoro
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